I fatti emersi di recente hanno concorso a ricostruire l’ascesa del clan Valda-Aprea, capeggiato rispettivamente da Francesco Pio Valda – il 20enne accusato dell’omicidio di Francesco Pio Maimone – e da Emmanuel Aprea, 18 anni, figlio minore del boss Gennaro Aprea detto ‘o nonno. Due amici inseparabili che condividevano le serate in discoteca, così come provano le foto pubblicate sui social e poi rimosse, in seguito all’arresto di Valda, ma anche “la passione” per gli affari illeciti. I due erano soliti andare in giro armati “in cerca di tarantelle”, azioni dimostrative finalizzate a palesare l’appartenenza a un’organizzazione camorristica. Inoltre, sul capo di entrambi i giovani pende anche un’accusa di tentato omicidio: il 16 febbraio del 2023, poche ore prima di essere arrestato, Manuel Aprea, insieme all’amico e sodale Valda, cercò di uccidere Ciro Marigliano, indirizzando una raffica di colpi verso la sua automobile.
Poche ore dopo quel tentato omicidio, fu bloccato dai carabinieri nel cuore di Napoli, mentre armato di pistola, in compagnia di altri tre soggetti, andava a caccia di altri “bersagli da stanare”.
Il 20 marzo del 2023, Francesco Pio Valda è andato incontro allo stesso destino: per lui le porte del carcere si sono aperte in seguito all’omicidio di Francesco Pio Maimone, aspirante pizzaiolo 18enne di Pianura, raggiunto da un proiettile vagante nella zona degli chalet di Mergellina. Nell’ambito di uno scontro con una paranza rivale, Valda avrebbe esploso diversi colpi d’arma da fuoco ad altezza d’uomo, indispettito dal pestone che gli aveva macchiato una scarpa. Uno di quei proiettili ha ferito mortalmente il 18enne, estraneo alla lite, mentre trascorreva una serata in compagnia degli amici.
Un omicidio che ha sconcertato l’intera nazione e che ha suscitato forte indignazione. Proprio nelle ore in cui si diffondeva la notizia dell’arresto di Valda ed emergevano i suoi rapporti con il rampollo di casa Aprea, un membro della famiglia camorristica storicamente radicata a Barra, contattava la redazione del nostro giornale, rivolgendosi direttamente alla direttrice Luciana Esposito, per chiedere quanto segue:
“ma perchè scrivere queste assurdità, se lei avesse modo di leggere i fascicoli, Emmanuel non è stato arrestato perchè la pistola era sua, ma di un coetaneo. Emmanuel è innocente e ha sempre lavorato onestamente, solo perchè è figlio di un camorrista ciò non vuol dire che anche lui è un criminale. Emmanuel è cresciuto con me perchè il papà è sempre o quasi in carcere e la madre è morta da poco, ma secondo lei lo associa a sto ragazzo (Francesco Pio Valda) per una foto nel locale o perchè sono dello stesso quartiere e si sente in diritto di metterli su una testata giornalistica?
Emmanuel, fino a prova contraria è innocente e quello che ha fatto questa specie di umano non ha niente a che vedere con la vita di Emmanuel, così crea scompiglio nella società, Emmanuel non è di questo pane. Può eliminare cortesemente questo fantomatico articolo per favore?”
E ancora: “Questo articolo non corrisponde a verità. Questo articolo è invalidante e non trovo il caso che usi l’immagine di una persona senza sapere nemmeno la verità del perchè si trovi in carcere. Questo Valda ha 50 foto con tanti ragazzi, non capisco il motivo di questo accanimento su Emmanuel. Ci tuteleremo, perchè questo articolo le ripeto che non è veritiero. E’ morto un ragazzo innocente e lei si permette di mettere un articolo su un ragazzo che con l’ambiente camorristico non ha niente. Proceda pure per vie legali, perchè anche noi ci tuteleremo. E’ una calunnia questa.”
Proseguendo la conversazione, il familiare di Manuel Aprea aggiunge quanto segue: “Lei si rende conto che è morto un ragazzo che è cresciuto con mio fratello minore. La famiglia vedrà questo articolo, lei mi sta devastando di m… Questo ragazzo che è volato in cielo è cresciuto a giocare alla play con mio fratello, stiamo in lutto anche noi.” Quest’ultima circostanza è stata categoricamente smentita dai genitori di Francesco Pio Maimone.
Intenzionato a “salvare” Aprea jr, il suo parente spara a zero su Valda: “Con questa monnezza che deve andare sulla sedia elettrica Emmanuel non ci ha mai mangiato, mi creda.”
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Dinanzi all’irremovibile volontà della direttrice di Napolitan.it di non cancellare le foto pubblicate né gli altri contenuti pubblicati, la conversazione prosegue così: “le ripeto, glielo chiedo per me, il ragazzo che è volato via è cresciuto con mio fratello ed Emmanuel non ha niente a che vedere con l’ambiente criminoso di Valda. Lei di notizie ne avrà tante e può vedere che sia io che la mia famiglia siamo cittadini onesti. La famiglia di Checco (Francesco Pio Maimone) vedrà il mi parente in foto con Valda, mi creda, mi distrugge. Sono due giorni che mia madre sta in veglia per Checco e dopo questo articolo c’è tanta vergogna, se può farlo, ve lo chiedo come un figlio, almeno l’immagine di Emmanuel. Ve lo chiedo con il cuore in mano. Almeno la foto.”