Il gioco patologico ha sempre rappresentato un problema importante per qualsiasi paese, compresa ovviamente l’Italia che mira a tutelare i giocatori che scommettono online. Per questo vengono costantemente aggiornate e migliorare le normative che permettono di potenziare il livello di sicurezza e tutela degli utenti. Da qualche anno è arrivato anche un importante alleato con l’intenzione di portare avanti questa battaglia contro il gioco patologico, supportando chiaramente il gioco responsabile e consapevole. E soprattutto promuovendolo come abitudine centrale per i veri appassionati che usano le piattaforme di gioco con licenza ADM.
L’alleato perfetto è lo strumento dell’autoesclusione dal gioco a distanza, una misura che i giocatori possono adottare per prendersi una pausa dalla scommesse. Tale richiesta prevede un buon controllo di sé e la capacità del singolo individuo di analizzare e valutare se sta iniziando a perdere il controllo sulla propria azione di gioco. Parallelamente è stato introdotto anche il Registro Unico degli Autoesclusi (RUA) che aiuta a gestire al meglio le richieste da parte degli enti preposti. Ma che cosa prevede questo RUA e come aiuta a combattere la dipendenza da gioco?
Cos’è il RUA?
L’autoesclusione non è un mezzo utilizzato per eliminare il conto di gioco, ma bensì per sospenderlo per un periodo di tempo preciso. Si va da un intervallo di 30, 60 o 90 giorni, oppure si passa a una sospensione a tempo indeterminato. Nel primo caso, il giocatore dovrà attendere lo scadere della sospensione per poter tornare ad avere possesso del suo conto. E quindi per ricominciare a giocare in modo più responsabile. Invece nel secondo caso, davanti a un’autoesclusione trasversale, può decidere di togliere autoesclusione ADM solo dopo aver atteso per 6 mesi dalla richiesta.
Durante il periodo di stop l’utente non potrà aprire nuovi conti, ricaricare il profilo che ha già aperto e neppure scommettere. Potrà invece ritirare le vincite che sono rimaste sul conto sospeso. Ma che cosa accade se il periodo di sospensione viene richiesto per errore? Purtroppo la situazione non cambia: il soggetto autoescluso non potrà riavere il suo conto prima di 6 mesi.
E in questo caso qual è il ruolo del RUA? A partire dal 2019 questo registro aiuta l’organo competente, ovvero l’ADM, a gestire le richieste di autoesclusione, che possono essere inviate attraverso il portale, ma anche tramite la piattaforma del casinò online usato.
Il giocatore che ottiene l’autoesclusione viene così iscritto in questo registro dal concessionario stesso o dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Per procedere con la richiesta basta usare le proprie credenziali SPID o CIE. A quel punto la sua sospensione sarà completa e riguarderà tutti i concessionari che operano sul territorio italiano nel rispetto delle regole previste dall’ADM.
L’importanza del RUA nel Contesto del Gioco d’Azzardo
Da parte sua l’ADM dispone già di tutti i dati che creano il profilo di ogni giocatore, ma può così avere un quadro ancora più assoluto rispetto alle problematiche riscontrate. E riesce così a monitorare eventuali tentativi dell’utente di provare ad aprire altri conti sul territorio nazionale. Proprio questo è il grande vantaggio legato all’adozione del RUA, che copre ogni tipo di falla nel sistema, supportando la procedura di spostenzione trasversale.
Ogni processo viene svolto nel rispetto della privacy del giocatore, perché l’ADM è autorizzata al trattamento dei dati personali di una persona per completare delle attività di controllo e istituzionali.
Il dettaglio interessante è quello rilevato dai numeri: prima dell’introduzione del RUA, il numero di giocatori autoesclusi arrivava circa a 56 mila persone. Dopo il suo arrivo questo numero è profondamente aumentato in modo costante fino ad arrivare a oltre 87 mila persone nei 3 anni successivi.
Come Registro Unico dell’Autoesclusione Protegge i Giocatori?
Il RUA ha sicuramente cambiato l’industria del gioco sotto diversi aspetti. Ma quali?
- Ha migliorato il livello di comunicazione con i giocatori aiutandoli a conoscere le misure di tutela già presenti sul territorio;
- La sua introduzione ha garantito che il giocatore autoescluso non potesse più iscriversi su un’altra piattaforma presente sul territorio italiano per un periodo ben preciso;
- Supporta attivamente non solo l’intenzione di tutela del singolo giocatore, ma anche i concessionari, che possono così adeguarsi a dovere alle procedure dell’autoesclusione.
Conclusioni
Come abbiamo visto, l’ADM non solo si occupa di controllare l’ambiente di gioco e assegnare licenze per operare in Italia. Ma insieme ad altre Amministrazioni dell’Unione europea lavora per riuscire a potenziare e migliorare l’intero segmento del gioco online.
L’introduzione del RUA è stata sicuramente una mossa chiave per migliorare il livello di sicurezza del settore sotto tanti aspetti. Ovviamente partendo dalla tutela dei giocatori che riconoscono di avere un problema con la gestione delle proprie scommesse online.
E questo è un passo importante soprattutto per riuscire a proteggere i giocatori. L’obiettivo resta quello di riuscire a impedire loro di giocare affidandosi a piattaforme illegali e non autorizzate. Un obiettivo pretenzioso forse, ma non impossibile se si adottano gli strumenti giusti.