Il destino della rinomata struttura per cerimonie di Sant’Antonio Abate “La Sonrisa”, diventata celebre come “Castello delle cerimonie”, complice il grande successo ottenuto dal programma di Real Time che documenta proprio le cerimonie che si svolgono da tempo immemore in quella sede, negli ultimi tempi è finita sotto i riflettori per vicende di ben altra natura.
La struttura di proprietà dell’ormai celeberrima famiglia Polese, è stata dichiarata abusiva e confiscata e pertanto affidata al patrimonio immobiliare del Comune di Sant’Antonio Abate, proprio per lottizzazione abusiva.
L’albergo, con annesso parco ed eliporto, annovera all’incirca 300 dipendenti, tra diretto e indotto che in seguito al recente provvedimento stanno inscenando una serie di proteste, proprio perchè vedono minato il loro futuro lavorativo dal recente provvedimento.
Quale futuro si prospetta nelle vite di centinaia di dipendenti, molti dei quali padri e madri di famiglia che legittimamente temono di ritrovarsi, dall’oggi al domani, senza un lavoro?
Sono tutti esperti del settore ricettivo, che lavorano da decenni nel settore e ora vedono a rischio il proprio posto di lavoro, perché la sentenza di confisca prevede l’abbattimento completo della struttura o l’utilizzo per fini di pubblica utilità.
Una delegazione di lavoratori del celebre “Castello delle Cerimonie”, nei giorni scorsi, si sono diretti verso il Municipio, per incontrare il sindaco Ilaria Abagnale alla quale hanno presentato le proprie istanze.
Nella mattinata di venerdì 23 febbraio, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha incontrato, su richiesta, il Sindaco Abagnale che ha manifestato le proprie preoccupazioni in merito alla vicenda che riguarda “La Sonrisa”, una struttura ricettiva di grandi dimensioni, per la quale una sentenza della Corte di Cassazione – allo stato non ancora notificata all’ente locale – ha confermato la confisca definitiva, determinandone la trascrizione a favore del Comune. Il Sindaco ha evidenziato soprattutto l’urgenza di fornire una risposta ai lavoratori impiegati nell’azienda, al fine della salvaguardia dei livelli occupazionali. Il Prefetto, in attesa di conoscere il provvedimento giudiziario che interessa il cespite, ha manifestato la disponibilità a tenere, nei prossimi giorni, una riunione sull’argomento.