Il 2024, a Ponticelli, inizia nel segno di un provvedimento eclatante che infligge un duro colpo alle finanze di una delle figure camorristiche di maggiore rilievo.
I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e personale della Squadra Mobile della Questura di Napoli, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, nei confronti di Ciro Naturale, 47 anni, ritenuto elemento di spicco del clan camorristico “De Micco-De Martino” e coinvolto in attività criminali, in particolare allo spaccio di droga.
Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, trae origine da indagini della Polizia di Stato, dirette dalla Procura della Repubblica, che lo scorso 14 settembre hanno portato all’adozione di un’ordinanza di convalida del fermo e contestuale applicazione di misura cautelare nei confronti di Naturale, del figlio Giovanni e del cognato Carmine Verdemare, gravemente indiziati dei reati di detenzione e porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico, nonché tentata estorsione, aggravati dal metodo mafioso.
Le indagini erano state avviate a seguito di un agguato perpetrato l’8 luglio scorso nei confronti del 47enne, ferito da numerosi colpi d’arma da fuoco all’addome, alla clavicola e all’orecchio sinistro. Un agguato di chiara matrice camorristica e logicamente collegato ai contrasti tra clan rivali attivi nel quartiere di Ponticelli. Ricoverato in ospedale, una volta dimesso è poi tornato sul territorio dove, insieme al figlio e al cognato, avrebbe intrapreso azioni intimidatorie, consumate anche con l’uso di armi da fuoco, nei confronti di soggetti che non avevano pagato rilevanti partite di droga per decine di migliaia di euro. Da qui la misura restrittiva, confermata il 2 ottobre scorso dal Tribunale del Riesame.
I successivi accertamenti economico-patrimoniali del Gico hanno fatto emergere significative incongruenze in un lunghissimo arco temporale (compreso tra il 2010 e il 2023) tra il valore dei beni nella disponibilità di Naturale (attualmente detenuto nella casa circondariale di Avellino) e del suo nucleo familiare e i redditi dichiarati o le attività economiche svolte. Tale circostanza, sintomatica di un’illecita accumulazione patrimoniale protratta nel tempo, è alla base del sequestro preventivo eseguito in data odierna, martedì 2 gennaio, avente ad oggetto un’abitazione ad uso civile comprensiva di box auto, due autovetture e le giacenze sui rapporti bancari e finanziari nella disponibilità dell’indagato, anche per interposta persona, per un valore complessivo stimato di circa un milione di euro.