Il solstizio d’inverno, che quest’anno cadrà il 22 dicembre 2023 alle 4:27, segna un momento astronomico di grande rilevanza. Questo evento si verifica quando, a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre rispetto alla sua eclittica, l’emisfero Nord vive il giorno con il minor numero di ore di luce, mentre l’emisfero Sud sperimenta il suo apice di luminosità. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il Sole non è più lontano dalla Terra in questo periodo; piuttosto, l’angolazione dei suoi raggi crea queste differenze di illuminazione.
La parola “solstizio” deriva dal latino solstitium, che significa “il Sole si ferma”, perché il movimento apparente del percorso del Sole verso nord o sud si arresta prima di cambiare direzione. Al solstizio d’inverno, la posizione apparente del Sole raggiunge il suo punto più a sud rispetto alle stelle di sfondo.
Il solstizio non cade alla stessa ora o giorno ogni anno. La ragione sta nel tempo impiegato dalla Terra per completare la sua orbita attorno al Sole: circa 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi. Questo sovrappiù temporale rispetto al nostro calendario gregoriano, che arrotonda per difetto a 365 giorni, porta a queste variazioni annuali. Per compensare, ogni quattro anni aggiungiamo il 29 febbraio, l’anno bisestile, bilanciando le ore non conteggiate negli anni precedenti.
Il solstizio d’inverno ha ispirato numerosi riti e celebrazioni in diverse culture e religioni, viste come un simbolo di rinascita e preludio alla rinverdita della natura. Un luogo emblematico per queste celebrazioni è Stonehenge in Inghilterra, dove si verifica un allineamento astronomico speciale durante il solstizio. Altri esempi includono il sito preistorico di Newgrange in Irlanda, dove si osserva un fenomeno solare unico in questo periodo, le celebrazioni di tre giorni a Dongzhi in Cina, che onorano il raccolto e il cambio di stagione, e le tradizioni giapponesi che simboleggiano equilibrio e armonia, anticipando giorni più lunghi e temperati.
Il solstizio d’inverno 2023 offre un’occasione per riflettere sulla meraviglia dell’universo e sulle varie interpretazioni culturali di questo fenomeno. Questo evento non solo segna un punto cruciale nel calendario astronomico, ma è anche un momento di unione globale, celebrando le tradizioni e i significati condivisi attraverso diverse culture. Con l’avvicinarsi del 22 dicembre, ci prepariamo a salutare la giornata più corta dell’anno e ad accogliere gradualmente giornate più lunghe.