Pubblicata la 34ª edizione dell’indagine del Sole 24 Ore sui territori più vivibili d’Italia. La provincia di Udine entra nella storia e si attesta al primo posto dell’elenco che misura il benessere della popolazione italiana. Sul podio, rispettivamente seconda e terza anche Bologna e Trento.
La 34esima edizione dell’indagine dà ampio spazio alle disuguaglianze sul territorio e fa emergere un Paese diviso, dal Pil pro capite ai livelli di istruzione. Sono 90 gli indicatori statistici alla base dell’indagine, di cui 46 aggiornati al 2022 e 36 al 2023.
La scalata del territorio friulano che ha conquistato ben 11 posizioni, tra le 107 Province italiane prese in esame con 90 indicatori statistici è trainata da alcune particolari performance: primo posto nell’indice sintetico della Qualità della vita delle donne e l’ottavo nella Qualità della vita dei bambini; ha il record di palestre, piscine e centri per il benessere fisico; bene (4° posto) per “Giustizia e sicurezza”. Si notano particolarmente le assenze in top 10 di Trieste e Bolzano, scese rispettivamente in 12ª e 13ª posizione. Le performance di queste due storiche teste di serie dell’indagine del Sole 24 Ore sono state influenzate anche da un piazzamento nella seconda metà della classifica del comparto “Ambiente e servizi”, complici valori non positivi in alcuni indicatori, tra cui le scuole accessibili e le farmacie per Bolzano; l’energia da fonti rinnovabili e gli investimenti Pnrr per Trieste.
Anche questa edizione fotografa una concentrazione del Mezzogiorno nella seconda metà della graduatoria, con l’unica eccezione di Cagliari che arriva al 23° posto. Ma non mancano le variazioni.
Foggia è ultima, 107ª, dopo 12 anni (come nel 2011 e nel 2002). Nelle ultime 40 posizioni scivolano ben nove province del Centro o del Nord, tre più dell’anno scorso al netto della risalita di Fermo: a Latina (87ª), Imperia (81ª),Frosinone (80ª), Alessandria (70ª) e Rovigo (68ª), si sono aggiunte Grosseto (74ª), Viterbo (75ª), Rieti (73ª) e Massa Carrara (72ª).
Tra le ultime classificate arrivano anche Siracusa (104ª, -14 posizioni) e Napoli (105ª, -7 posizioni) e Caltanissetta (106esima). Siracusa è penalizzata, tra l’altro, dalla bassa speranza di vita, dalle imprese in fallimento, dal gender pay gap e dal risibile numero di lavoratori domestici regolari. Napoli subisce la densità abitativa, dalla criminalità predatoria in ripresa, dagli scarsi dati occupazionali e da un saldo migratorio sfavorevole.
Il Mezzogiorno ancora nella seconda metà della classifica del Sole 24 ore sulla qualità della vita nelle città italiane. Tra le campane la prestazione peggiore è quella di Napoli che perde sette posizioni e scivola al 105esimo posto, terzultima. Poco più in alto Caserta, che pur guadagnando una posizione, rimane vicina al fondo della graduatoria, nella posizione 98. Posizione numero 88 per Salerno. La “migliore” tra le campane è Benevento al 78° posto. Appena sotto Avellino. Per entrambe le città si registra un miglioramento rispetto all’anno scorso, con balzi in su rispettivamente di 4 o 5 posti.