Non è di certo passato inosservato il plateale festeggiamento, rilanciato anche sui social network, andato in scena nel corso della serata di venerdì 1° dicembre in casa Naturale, dove amici e parenti del ras Ciro Naturale detto ‘o mellone, stimato essere il reggente del clan De Micco di Ponticelli, hanno accolto con i consueti onori del caso il ritorno a casa di un familiare.
Scarcerato Giovanni Naturale, il figlio di ‘o mellone, arrestato proprio insieme al padre e a Carmine Verdemare, il marito della sorella, lo scorso settembre. Il provvedimento scattò in seguito a una conversazione intercettata in auto nel corso della quale i tre discutevano in merito alla necessità di riscattare un debito di 25mila euro maturato da un pusher della zona. O’ mellone è un noto broker della droga, attivo non solo a Ponticelli, ma dedito a gestire una fitta rete di contatti e canali finalizzati a rifornire la tante piazze di droga che pullulano nel quartiere e nelle zone limitrofe. Non può considerarsi un “camorrista puro”: non ha mai partecipato ad azioni di fuoco, seppure da tempo immemore sia addentrato nel business del narcotraffico e pertanto ugualmente impegnato a gestire ingenti quantitativi di denaro. Proprio per questo motivo il boss Marco De Micco, quando comprese che il suo arresto era ormai imminente, malgrado fosse tornato in libertà da appena un anno, designò proprio ‘o mellone come suo erede. Una scelta strategica voluta per sventare gli errori del passato ed evitare che i clan rivali potessero prendere il sopravvento, garantendo alla sua cosca la solidità economica necessaria per preservare il controllo del territorio. Una scelta mal recepita dai De Martino che invece auspicavano di vedersi riconoscere un ruolo di maggiore rilievo. Una serie di circostanze hanno concorso ad incrinare sempre di più i rapporti tra questi ultimi e Naturale, complici anche le scarcerazioni del ras Francesco De Martino e del figlio Giuseppe. In questo clima, lo scorso luglio, ‘o mellone è sopravvissuto miracolosamente a un agguato: raggiunto da una raffica di proiettili mentre si trovava in via Carlo Miranda, il ras ha lottato per diversi giorni tra la vita e la morte. Dimesso dopo un mese è stato poi arrestato a settembre, insieme al genero e al figlio.
Proprio il figlio Giovanni si è visto concedere i domiciliari, in virtù di gravi problemi di salute con i quali combatte da tempo. Un ritorno a casa festeggiato con un lungo e fragoroso spettacolo di fuochi d’artificio che ha richiamato l’attenzione dei residenti in zona e rilanciato anche sui social network, dove sono stati pubblicati una serie di video che hanno fortemente indispettito e indignato il popolo del web.
I familiari di Naturale junior hanno pubblicato un video su TikTok che li ritrae intenti a danzare in fila indiana mentre stringono tra le mani delle bottiglie di champagne pregiato.
Un’ostentazione di lusso e ricchezza sfoggiata proponendo sui social una carrellata delle medesime bottiglie, disposte in fila. Si tratta di una nota marca di champagne. Le sei bottiglie che appaiono nel video hanno un valore compreso tra i 300 ei 2mila euro. Uno spettacolo che ha indignato gli utenti che hanno segnalato il filmato alla redazione del nostro giornale, non solo perchè recepito come un insulto alla dignità dei cittadini onesti che faticano a far quadrare i conti a fine mese, ma anche dei soggetti vessati dal clan o vittime della dipendenza da droghe e che pertanto arricchiscono i camorristi molto spesso derubando i genitori o compiendo le gesta più disperate. “Soldi maledetti”: li definisce così un lettore che ha espresso viva indignazione soprattutto per il senso di impunità che trapela dalle gesta dei camorristi e dei loro parenti.
“Sulla carta sono tutti nullatenenti, è possibile mai che nessuno faccia dei controlli per metterli in condizione di giustificare l’acquisto di bottiglie così costose che di certo un umile lavoratore non si può permettere?”, chiede in maniera provocatoria un altro abitante di Ponticelli, facendosi portavoce del pensiero collettivo che regna tra i cittadini, sempre più stanchi di dover subire in silenzio anche questo tipo di vessazioni da parte della camorra.