Il 1° dicembre 2023 si celebra in tutto il mondo la 35a edizione della Giornata Mondiale per la Lotta all’AIDS, istituita nel 1988 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Lo slogan della Giornata ‘Let communities Lead’, promosso da UNAIDS (il Programma delle Nazioni Unite per l’HIV/AIDS), contiene la chiara indicazione a coinvolgere in tutte le politiche per la lotta all’Aids le varie comunità che sono a rischio o sono colpite dall’HIV.
In occasione della Giornata, il Ministero della salute ha organizzato un evento, in cui fare il punto sulla situazione epidemiologica, sulla prevenzione e sulle terapie che oggi permettono alle persone con HIV un’aspettativa di vita paragonabile a quelle della popolazione generale.
Apre l’evento il Ministro della Salute Orazio Schillaci. Intervengono Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria ed esperti e rappresentanti delle istituzioni e del volontariato. Modera Sergio Iavicoli, direttore generale della comunicazione e dei Rapporti europei e internazionali. Partecipa all’evento il cantautore Alfa.
Saranno inoltre presentate le iniziative di comunicazione promosse dal Ministero per la Giornata e un percorso espositivo per ricordare il lungo cammino compiuto nella lotta all’Aids da scienza, istituzioni e associazioni.
Dal 1988 la Giornata Mondiale contro l’AIDS, nota anche come World AIDS Day, si celebra in tutto il mondo il 1° dicembre di ogni anno. La ricorrenza è dedicata ad accrescere la coscienza della epidemia mondiale di AIDS (acronimo di Acquired ImmunoDeficiency Syndrome) dovuta alla diffusione del virus HIV.
La Giornata Mondiale contro l’AIDS rappresenta un’importante occasione per promuovere prevenzione e assistenza, combattere i pregiudizi e sollecitare i governi e la società civile affinché vengano destinate risorse appropriate per la cura e le campagne di informazione.
A oltre quarant’anni dalla segnalazione dei primi casi di AIDS, in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS 2023, anche l’UNAIDS – il Programma delle Nazioni Unite sull’HIV/AIDS istituito con l’obiettivo di accelerare, intensificare e coordinare l’azione globale contro l’AIDS – lavora per porre fine all’epidemia di AIDS entro il 2030 come parte degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
In occasione del Primo Dicembre, Giornata Internazionale di lotta all’AIDS, anche quest’anno i volontari e le volontarie di Antinoo Arcigay Napoli e Pride Vesuvio Rainbow, con il supporto dell’Azienda Ospedaliera dei Colli saranno in piazza per una giornata di testing dedicata alle Infezioni sessualmente trasmissibili.
L’appuntamento è in piazza San Domenico Maggiore, giovedì 1 dicembre, dalle 9 alle 21 dove sarà possibile effettuare il test rapido capillare, gratuito e anonimo per HIV e Sifilide e sarà possibile avere informazioni su screening, prevenzione, vaccini e sulle nuove profilassi PrEP e PEP grazie al supporto volontario del personale medico dell’ospedale Cotugno di Napoli.
L’iniziativa “TARALLO & TEST” è patrocinata dall’Azienda Ospedaliera dei Colli (Ospedale Cotugno), da Comune di Napoli, dalla Città Metropolitana di Napoli e dal Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) e vede il supporto della storica taralleria LEOPOLDO. In attesa del test, sarà possibile mangiare un gustoso tarallo napoletano.
“Purtroppo continuiamo a registrare nel nostro Paese tanti tabu e tantissimi pregiudizi quando di discute di sesso– afferma Antonello Sannino, Presidente di Arcigay Antinoo di Napoli – per questo la nostra associazione è in prima fila nel contrastare discriminazioni, stigmatizzazioni e paure irrazionali, siamo impegnati in una quotidiana lotta contro la sierofobia (la paura irrazionale nei confronti delle persone che vivono con HIV). E’ necessaria una forte attività di sensibilizzazione e di trasmissione di conoscenza scientifica, come sulle nuove profilassi o sulle campagne vaccinali, ed è importante continuare nell’azione di screening sulle IST, partendo proprio da una logica di community based e dal coinvolgimento delle associazioni di settore e delle comunità locali”
“Sapere precocemente di avere una infezione da HIV consente di iniziare tempestivamente la terapia farmacologica, questo significa migliorare la qualità della vita in termini di salute generale e anche della salute sessuale. Difatti, grazie al trattamento, Le persone che vivono con HIV in stabile soppressione virale, non possono trasmettere l’infezione; U=U significa vivere in modo sereno le proprie relazioni e allo stesso tempo rappresenta una importante misura di prevenzione nel ridurre il numero di nuove infezioni. Purtroppo ancora oggi il numero delle diagnosi tardive è elevato, ciò significa che bisogna migliorare le campagne di sensibilizzazione e diffondere il messaggio che fare il test è un “dovere” verso se stessi e verso gli altri”. Aggiunge Viviana Rizzo, responsabile salute per Antinoo Arcigay Napoli.
- L’incidenza (casi/popolazione) delle nuove diagnosi HIV e in diminuzione dal 2012, con una riduzione più evidente, dal 2018 al 2020, ma in aumento negli ultimi due anni post-COVID-19. Anche in Regione Campania l’incidenza di nuove diagnosi di infezione HIV è in aumento. Nel 2022 la Campania risulta avere una incidenza superiore a quella della media nazionale (3,9 rispetto a 3,2 nazionale);
- Nel 2022 l’incidenza più elevata di nuove diagnosi HIV si riscontra nella fascia di età 30-39 anni, mentre fino al 2020 si riscontrava nella fascia di età 25-29 anni;
- Il numero più elevato di diagnosi e da vari anni attribuibile alla trasmissione sessuale e, in ordine decrescente, a maschi che fanno sesso con maschi (MSM), maschi eterosessuali e femmine eterosessuali;
- Dal 2015 aumenta la quota di persone a cui viene diagnosticata tardivamente l’infezione da HIV (con bassi CD4 o in AIDS): nel 2022, i 2/3 degli eterosessuali maschi e più della meta delle eterosessuali femmine hanno ricevuto una diagnosi tardiva.