Alle 19:34 di domenica 23 novembre 1980, un violento terremoto devastò la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale, con parte della provincia di Foggia entro il confine con le due regioni.
Caratterizzato da una magnitudo di 6.9 (X grado della scala Mercalli), il sisma, durato circa 90 secondi, con un ipocentro di circa 10 km di profondità, colpì un’area di 17 000 km² che si estendeva dall’Irpinia al Vulture, posta a cavallo delle province di Avellino, Salerno e Potenza.
I comuni più duramente colpiti furono quelli di Castelnuovo di Conza (SA), Conza della Campania (AV), Laviano (SA), Lioni (AV), Sant’Angelo dei Lombardi (AV), Senerchia (AV), Calabritto (AV) e Santomenna (SA). In un post su X i vigili del fuoco ricordano quanto avvenne e come si attivò la macchina dei soccorsi.
I Vigili del Fuoco hanno ricordato il tragico evento in un post pubblicato sui social network:
«Il mio commosso ricordo è oggi rivolto alla comunità dell’Irpinia, colpita dal devastante terremoto del 23 novembre 1980» ha dichiarato il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in occasione del 43mo anniversario del sisma.
«Alle famiglie delle vittime, segnate ancora da una ferita indelebile, esprimo la più sincera vicinanza. Va rinnovata la riconoscenza a tutti gli operatori delle Forze dell’ordine, dei Vigili del fuoco e del mondo del volontariato che, fin dalle prime ore, si prodigarono con straordinario impegno per prestare soccorso alla popolazione. Una testimonianza perenne di solidarietà e abnegazione. La mia Irpinia, pur provata dalla sofferenza, non si arrese. Grazie al coraggio e al sacrificio dei suoi cittadini, seppe rialzarsi, dando dimostrazione di quell’ammirevole forza d’animo che la contraddistingue da sempre e che ha permesso di far rinascere un territorio meraviglioso», ha sottolineato il titolare del Viminale.