La Norvegia apre la caccia agli infermieri italiani, con un’offerta davvero allettante per i professionisti sanitari che potrebbe portare migliaia di connazionale a emigrare verso Oslo. Una migrazione che, dovesse arrivare, mettere in seria difficoltà il sistema sanitario nostrano già in crisi con i numeri di infermieri a disposizione.
37,5 ore di lavoro settimanali, contratto a tempo indeterminato, stipendio di 3500 euro al mese. Volo pagato dall’Italia, alloggio e bollette pagate dai datori di lavoro almeno nei primi mesi. La Norvegia offre allettanti proposte di lavoro per aspiranti infermieri di casa nostra. Gli annunci sono visibili sul sito dell’agenzia di collocamento Global Working.
50 infermieri italiani negli ultimi 24 mesi hanno scelto la Norvegia ma i più partiranno nei prossimi mesi in risposta alla massiccia campagna di acquisizioni promossa dal Paese dei fiordi.
Un’opportunità imperdibile, partendo dalla premessa che lo stipendio di un aspirante infermiere in Italia non supera i 1.500 euro mensili, straordinari esclusi. Dal punto di vista contrattuale, poi, il contratto a tempo indeterminato arriva dopo anni di precariato.
Una situazione che non incentiva i giovani a costruirsi un futuro nel Paese in cui sono nati. Ecco perché il sistema italiano è in crisi, con 175mila infermieri in meno rispetto a quanto sarebbe necessario e gli ospedali che risentono della difficoltà. E a pagarne le conseguenze sono soprattutto gli attuali infermieri, costretti spesso a fare doppi turni e a non avere il riposo in settimana in situazioni di estrema difficoltà.
A lanciare l’allarme è Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato degli infermieri Nursing Up: “Negli ultimi tempi le proposte di lavoro dall’estero si sono fatte decisamente più aggressive e soprattutto davvero difficili da rifiutare per un nostro giovane laureato in infermieristica”.
“Nelle selezioni sono addirittura inclusi giovani al terzo anno di infermieristica — spiega De Palma — altri paesi come la Norvegia potrebbero presto arrivare a opzionare i nostri migliori studenti, seguirli fino al completamento degli studi, pur di averli in servizio li da loro”.
Ed è un vero e proprio allarme, perché secondo i dati Ocse negli ultimi tre anni l’Italia ha perso 20mila infermieri, che hanno scelto di lasciare l’Italia per intraprendere la propria carriera lavorativa al di fuori dei confini nostrani.