Tre persone agli arresti domiciliari e un sequestro preventivo, pari a 1,2 milioni di euro, di un deposito commerciale di carburanti e di sei autocisterne: questo il bilancio dell’operazione eseguita all’alba di sabato 18 novembre dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Napoli.
Un blitz giunto al culmine delle indagini – coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola- avviate in seguito al sequestro su strada di un’autobotte che trasportava gasolio per autotrazione in quantitativo di gran lunga superiore a quello indicato nei documenti di accompagnamento.
Gli accertamenti seguenti hanno evidenziato un meccanismo fraudolento mediante il quale avveniva l’immissione in consumo di carburanti di illecita provenienza in evasione delle accise. In particolare, le Fiamme Gialle nolane hanno ricostruito numerosi episodi avvenuti ad opera di un deposito commerciale sito nel comune di Acerra che si è avvalso di una ditta di trasporto compiacente, con sede a Cercola. Il carburante di illecita provenienza, una volta uscito dal deposito senza la copertura dei documenti prevista dalla normativa sulle accise, veniva scaricato mediante autobotti della ditta preventivamente individuate.
Un ruolo importante era ricoperto da una terza società, anch’essa operante nel settore del commercio dei carburanti, la quale, svolgendo la funzione di deposito contabile ai fini delle accise, ha permesso di schermare l’illecita provenienza dei carburanti acquistati dal deposito commerciale.
Ad essere colpiti dalla misura cautelare personale sono stati i rappresentanti legali del deposito commerciale, della società di trasporti e del deposito contabile. All’esito delle indagini è stato accertato un rilevante danno per le casse dell’Erario in quanto, da dicembre 2021 a febbraio dell’anno successivo, vi è stata un’illecita immissione in consumo nel territorio campano di complessivi 1.366.981 litri di gasolio ad uso autotrazione e 536.694 litri di benzina super senza piombo, che hanno prodotto un’accisa evasa pari a complessivi € 1.234.902.
A fronte degli elementi d’indagine raccolti, il G.I.P. presso il Tribunale di Nola, ha disposto nell’ordinanza anche il sequestro preventivo finalizzato a cautelare denaro per un valore pari all’importo dell’accise evasa, consentendo, in caso di indisponibilità di denaro, il sequestro, per un valore equivalente, di beni riconducibili ai quattro indagati.
Nel corso delle operazioni sono stati così sottoposti a sequestro disponibilità finanziarie presso istituti di credito per € 630.386, nonché quote societarie, per un valore pari a € 604.515.