Notte di follia nell’istituto penale minorile di Nisida dove due detenuti hanno appiccato fuoco ad una cella usando federe e cuscini. Arrivati sul posto, gli agenti sono stati aggrediti dai due.
In una nota congiunta i sindacati Uspp, Uil P.P. e Sinappe tornano a evidenziare che “sono troppi i detenuti stranieri provenienti dal nord Italia che stanno mandando in tilt il sistema penale minorile campano dove il ripetersi di eventi critici sta minando anche la riabilitazione degli altri detenuti minorenni presenti”. Per i tre sindacati è giunto il momento “di togliere i benefici di legge a coloro che si rendono protagonisti di aggressioni ai danno dei colleghi a cui va la nostra solidarietà”.
Due agenti sono rimasti intossicati dal fumo, un altro ha perso un dente e un altro ancora ha diversi punti di sutura per la frattura di uno zigomo: prognosi fino a quindici giorni per tutti, ricorsi alle cure mediche in ospedale.
E’ solo l’ultimo degli episodi che stanno mettendo a dura prova il corpo di polizia penitenziaria che quasi quotidianamente sta avendo a che fare con quella che non sembra più neanche un’emergenza data la cadenza temporale: le carceri minorili campane sono una polveriera. Tentativi di evasione, incendi, aggressioni, risse ma anche condizioni igieniche sanitarie pessime tanto da far registrare casi di scabbia a Nisida come ad Airola, una situazione esplosiva che ha portato i sindacati a fare delle richieste esplicite.