Brutte notizie per i fumatori: il prezzo delle sigarette sta per salire. Il governo ha deciso di aumentare le accise sui tabacchi: questo avrà un effetto sui pacchetti di sigarette, i cui costi possono salire già da gennaio.
La misura è ancora in fase di elaborazione e servirà appunto a completare le coperture della manovra. A spiegarlo è una nota del ministero dell’Economia, dove viene detto che nella legge il finanziamento delle politiche invariate (rinnovi contrattuali Pa e sanità, missioni internazionali, Difesa) sono coperte anche con aumenti delle accise sui tabacchi. Da questi e dalla rivalutazione di terreni e partecipazioni si attende un miliardo di maggiori entrate (di cui almeno 120 milioni dai tabacchi).
La misura che stabilirà l’aumento del costo delle sigarette è ancora in fase di elaborazione, ma questa verrà chiusa entro il 2023. Come ha annunciato una nota del ministero dell’Economia, il finanziamento delle politiche invariate saranno coperte proprio dagli aumenti delle accise sui tabacchi. Si attendono, grazie a questo, circa un miliardo di euro di maggiori entrate.
Non è quindi ancora possibile stabilire con certezza di quanto aumenterà ancora il prezzo delle sigarette e degli altri prodotti per fumatori, come il tabacco trinciato. Alcune fonti della maggioranza hanno però riferito a Il Messaggero alcune ipotesi di aumenti. Questi potrebbero variare dal prodotto (sigarette e tabacco) tra i 20 e i 40 centesimi in più.
E se gli aumenti previsti per il 2024 preoccupano i consumatori, per il 2025 potrebbero essere anche maggiori.
Secondo quanto appreso, anche se il documento di attuazione è ancora in fase di elaborazione, l’aumento delle accise su sigarette e tabacco trinciato ha lo scopo di coprire i circa 48 milioni di mancato gettito. I primi calcoli prevedono entrate pari a circa un miliardo di euro.
L’aumento delle accise sulle sigarette non comporta per forza un aumento del costo delle sigarette. Secondo gli ultimi report infatti il numero dei consumatori di prodotti come sigarette e tabacco trinciato è in diminuzione e un aumento del costo potrebbe diminuire ancora di più i clienti di tali prodotti. Per questo l’aumento potrebbe pesare non sulle tasche dei fumatori, ma sulle aziende. Dipenderà dalle scelte aziendali se mantenere il costo invariato o meno. È già accaduto per Camel blu e Malboro God, il cui prezzo è rimasto invariato a fronte di un aumento di prezzo su prodotti “minori”.
L’aumento infatti sembra essere piuttosto consistente. Le voci (non esiste ancora un testo ufficiale) parlano di 40-50 centesimi sul tabacco trinciato in bustina e 20 centesimi in più per le sigarette.
L’aumento previsto dal 1° gennaio (fino al 2025) prevedeva un incremento a partire dalla quota di 36 euro per mille sigarette nel 2023, di 36,50 euro nel 2024 e un
aumento di quota a 37 euro per il 2025. Ora la somma per ogni mille sigarette, prevista nei prossimi tre anni, scende di circa 8 euro: 28 euro per il 2023, 28,20 euro nel 2024 e 28,70 euro nel 2025.