Torna al centro dell’attenzione il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere in Italia, all’indomani della puntata di “Inside”, programma di approfondimento de “Le Iene” dedicata a questo delicato tema. Un servizio dal quale emerge un dato di fatto significativo: viviamo nel momento storico in cui sono disponibili svariate tipologie di droghe e gli stupefacenti in circolazione sono più pericolosi che mai. Nel servizio andato nuovamente in onda lo scorso lunedì 28 agosto, Luigi Pelazza ha acceso un riflettore sulle sostanze stupefacenti, legali e illegali, creando un parallelo dal quale sono emersi diversi elementi che confermano le proprietà curative della cannabis.
Proprietà benefiche CBD
Diversi studi hanno evidenziato le innumerevoli proprietà benefiche del CBD: antidolorifico, antinfiammatorio, antiemetico, anticonvulsivante, antiossidante, neuroprotettivo, lenitivo, emolliente, è efficace contro l’insonnia, la nausea, il vomito, l’ansia, lo stress, la depressione e pare sia efficace anche nella cura del cancro.
La ricerca scientifica, in particolare, si è incentrata sullo studio dei meccanismi di interazione tra i cannabinoidi – i principi attivi della pianta di canapa – e il corpo umano, arrivando a dimostrare che il CBD può giocare un ruolo cruciale in riferimento alla percezione del dolore, in quanto in grado di attivare recettori coinvolti con la trasmissione e la cronicizzazione del dolore. Il cannabidiolo è risultato particolarmente utile nel trattamento di due tipi di dolore cronico, quello neuropatico e quello dovuto a un’infiammazione.
Gli studi incentrati sulla relazione tra CBD e obesità hanno invece dimostrato che il CBD potrebbe favorire la produzione di grassi bruni, quelli che aiutano a bruciare le calorie e ad abbassare i livelli di zuccheri nel sangue.
Anche per queste ragioni la coltivazione di cbd homemade è una pratica sempre più diffusa in Italia.
Guida all’acquisto di semi di cannabis: cosa c’è da sapere
Quando si decide di acquistare semi di cannabis, ci si può imbattere in ogni sorta di espressioni e terminologie che rischiano di confondere l’utente. Pertanto, oltre a familiarizzare con termini specifici è bene anche garantirsi un’infarinatura di base che possa fungere da linea guida nel corso dell’acquisto. È possibile infatti imbattersi in diciture come semi di cannabis femminizzati di cui è necessario conoscere l’importanza, perché progettati per produrre piante ricche di cannabinoidi come THC e CBD. Generalmente più efficienti e con una resa maggiore, i semi femminizzati garantiscono che quasi tutte le piante termineranno con una produzione femminile, premessa fondamentale per garantire continuità alla coltivazione. Soprattutto per questo motivo l’acquisto di questa tipologia di semi è consigliato in particolare agli utenti alle prime armi, anche per la facilità di coltivazione, altro vantaggio importante. Per questo motivo è un’opzione totalmente sicura se volete coltivare e garantire piante femmine senza troppe complicazioni.
Semi di cannabis femminizzati e autofiorenti: le differenze
Il vantaggio dei semi di cannabis autofiorenti va riscontrata in una caratteristica principale: non sono fotoperiodici. Ciò vuol dire che crescono non sulla base dei cicli di luce a cui sono esposti, ma secondo l’età. Resistenti e facili da coltivare, questi semi richiedono di prestare attenzione a diversi aspetti per preservare il buon esito del raccolto. Particolarmente indicati per uno spazio outdoor, soprattutto per il fatto che le piantine non crescono eccessivamente e pertanto non risultano troppo ingombranti.