I D’Amico di Ponticelli continuano a sbandierare sui social il desiderio di vendicare la morte di Vincenzo Costanzo, il 26enne nipote acquisito del boss Antonio D’Amico che da diverso tempo ricopriva il ruolo di reggente del clan, per poi annunciare la volontà di trasferirsi in Germania per investire i proventi degli affari illeciti in un nuovo business. Un sogno stroncato dagli spari dei sicari, entrati in azione in piazza Volturno a Napoli, la sera dello scorso 5 maggio, nel bel mezzo dei festeggiamenti per la vittoria del terzo scudetto del club partenopeo.
L’omicidio di Vincenzo Costanzo alias Ciculill’ ha inflitto un duro colpo alle donne di casa Scarallo: il 26enne era il figlio di una delle sorelle della moglie del boss Antonio D’Amico, Anna Scarallo detta cipolla. Arrestata nel 2016, nell’ambito dell’operazione delenda che fece scattare le manette per oltre 100 affiliati al clan D’Amico, la Scarallo fu poi scagionata per finire nuovamente dietro le sbarre due anni dopo, accusata di gestire una piazza di droga. Una figura tutt’altro che marginale all’interno del contesto camorristico ponticellese, così come comprova il raid intimidatorio che subì il 26 aprile del 2011. In quella circostanza ignoti esplosero diversi colpo d’arma da fuoco verso la finestra della sua abitazione, nel rione Conocal di Ponticelli.
Nei giorni scorsi, la Scarallo ha ottenuto un permesso per recarsi al cimitero di Poggioreale per visitare la tomba del nipote assassinato di recente.
Un momento solenne, eclatante, importante che non poteva non essere immortalato in un video, pubblicato su TikTok da diversi parenti, poi rimosso e che ritrae la donna ammanettata e scortata dalle forze dell’ordine, mentre lascia il cimitero per ritornare in carcere, affiancata da alcuni familiari.
Immagini divulgate anche con l’intento di rimarcare la volontà della famiglia D’Amico di tornare a ricoprire un ruolo di rilievo nell’ambito dello scacchiere malavitoso ponticellese, così come comprovano le frasi che accompagnavano le immagini, una su tutte: “ci hanno impedito di volare, ma non ci spezzeranno le ali”. Un video che ha consentito alla collettività di aggiornare l’immagine di una delle pedine più autorevoli dell’organizzazione, nonchè figura emblematica della camorra al femminile personificata dalle donne di casa D’Amico e che non è passato di certo inosservato. Svariati i commenti pubblicati da diversi utenti, pregni di parole di consensi, elogi ed esaltazione indirizzati alla lady camorra di Ponticelli.