L’ultima folle sfida del web si chiama “sex roulette”, la roulette del sesso. Coinvolge ragazze giovanissime che consumano rapporti sessuali con partner sempre diversi e senza protezioni e contraccettivi: perde chi rimane incinta, ma la vicenda spesso si conclude con un aborto.
L’obiettivo di chi si cimenta nella folle sfida della sex roulette è provare a non concludere il gioco con una gravidanza, facendo sesso senza protezioni e contraccettivi con partner sempre diversi, talvolta sconosciuti e quasi sempre col volto travisato. Nessuna delle partecipanti ha però intenzione di tenere i bambini, per questo chi “perde” sa già di voler ricorrere all’aborto, ma spesso non considera le implicazioni fisiche e psicologiche che questo comporta.
La gravidanza indesiderata non è l’unico rischio che corrono le giovanissime che decidono di cimentarsi nella sex roulette. I partecipanti di entrambi i sessi possono infatti contrarre malattie sessualmente trasmissibili come l’Aids, ma anche la gonorrea e la sifilide. Al di là dei pericoli per la salute, è grande il rischio di stress e traumi anche a lungo termine per i partecipanti, spesso giovanissimi. Senza contare che dietro la challenge potrebbe celarsi l’ipotesi di adescamento di minori o di sextorsion, ricatti sessuali in cambio di denaro. Ma gli esperti mettono in guardia anche sui rischi di revenge porn, stalking e persino istigazione al suicidio.
Per rendere ancora più adrenalinica la già folle sfida, all’estero sarebbero già sorte delle varianti “trappola”. Una di queste prevede che tra i partecipanti ci sia una persona sieropositiva. In questo caso anche i partecipanti maschi possono perdere, rischiando appunto di contrarre l’Hiv. E poiché nessuno conosce l’identità dei partecipanti, non si sa nemmeno chi sia affetto dall’Aids.
L’ultima sfida estrema sarebbe nata tra i ricchi miliardari annoiati di Belgrado, poi approdata prima in Spagna e nel Regno Unito, fino ad arrivare in Italia. In Lombardia, secondo quanto si apprende, su episodi di questo tipo sta indagando la Procura di Brescia, dipartimento Soggetti deboli, che ha competenza distrettuale anche sulle province di Bergamo, Cremona e Mantova.