Conduce una donna a lui legata da vincoli di parentela in un luogo chiuso, la minaccia con la pistola, la picchia e poi ne abusa sessualmente.
Il fatto sarebbe avvenuto a Castellammare di Stabia (Napoli) lo scorso 4 aprile: la svolta durante la giornata di domenica 18 giugno, quando i carabinieri della locale stazione hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina.
In manette è finito un uomo di 49 anni, già noto alle forze dell’ordine e ritenuto contiguo al clan D’Alessandro, sodalizio criminale operante nell’area stabiese: è accusato di violenza sessuale, porto illegale di arma da fuoco e lesioni personali aggravate.
Secondo le indagini svolte dai militari dell’Arma, il pregiudicato avrebbe condotto la donna – alla quale è legato da vincoli di parentela non meglio precisati dagli inquirenti – nell’abitazione a lui in uso, l’avrebbe minacciata con una pistola, fino ad esplodere un colpo in aria, e l’avrebbe obbligata a sdraiarsi su un materasso. Dopo averla ammanettata, l’avrebbe colpita con calci e pugni, costringendola a subire atti sessuali, fino a provocarle lesioni giudicate guaribili in trenta giorni dai medici ai quali successivamente la vittima si è rivolta.
Al termine delle violenze, il quarantanovenne avrebbe riaccompagnato a casa la donna e, unico momento in cui avrebbe mostrato un minimo pentimento, si sarebbe scusato per l’accaduto. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato portato nel carcere napoletano di Poggioreale.