Nel comune napoletano di Sant’Antimo, un uomo ha ucciso due giovani cognati a colpi d’arma da fuoco.
Si allunga la scia di sangue alla vigilia della fiaccolata in memoria di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa dal fidanzata al settimo mese di gravidanza e originaria dello stesso comune. Proprio tra poche ore si svolgerà una fiaccolata in sua memoria tra le strade della cittadina, teatro di un altro efferato duplice omicidio. Stasere alle 19, è prevista a Sant’Antimo la fiaccolata per ricordare Giulia, con partenza dalla Villa comunale Del Rio, verso Via Roma e Piazza della Repubblica.
I corpi del 29enne Luigi Cammisa e quello della 24enne Maria Brigida Pesacane, sono stati ritrovati tra piazza Sant’Antonio e via Caruso: il primo in strada, il secondo in un appartamento. Raffaele Caiazzo, di 44 anni e suocero di entrambe le vittime, si è costituito in caserma. Dopo il duplice delitto, era risultato irreperibile per alcune ore. L’ipotesi degli inquirenti è che abbia ucciso genero e nuora perché sospettava che avessero una relazione.
Le vittime, infatti, erano cognati perché sposati con due fratelli, Anna e Alfredo Caiazzo. Maria Brigida aveva due figli di 2 e 4 anni che erano in casa al momento del delitto.
Secondo quanto al momento ricostruito, i carabinieri della compagnia di Giugliano sono intervenuti a piazzetta Sant’antonio per la segnalazione di colpi d’arma da fuoco. Sul posto, a terra, c’era il cadavere di Cammisa raggiunto da diversi colpi. Negli stessi momenti i militari sono intervenuti in un appartamento di via Caruso 17. All’interno c’era il cadavere di Pesacane, 24enne, anche la donna era stata colpita da alcuni colpi d’arma da fuoco.
Esclusa la matrice camorristica, proprio il legame di affinità tra le due vittime ha spinto gli investigatori dell’Arma a concentrarsi su un movente da ricercarsi in ambito familiare. Il cerchio delle indagini si è rapidamente chiuso intorno alla figura di Caiazzo che è stato ricercato anche con l’ausilio di un elicottero. Alcune ore dopo il delitto si è costituito presso la caserma dei carabinieri di Gricignano d’Aversa.
Le indagini – svolte dai carabinieri e coordinate dalla Procura di Napoli Nord – hanno subito imboccato la pista del movente familiare e della vendetta per una presunta relazione tra i due. Sono state ascoltate alcune persone presenti sul posto che hanno fornito elementi che, al vaglio di investigatori ed inquirenti, hanno consentito di inquadrare in poco tempo il contesto. Nel frattempo le forze dell’ordine hanno dovuto faticare non poco per tenere a distanza in particolare i familiari e i conoscenti di Cammisa giunti alla spicciolata. Le urla strazianti delle donne hanno accompagnato le operazioni di trasferimento della salma verso l’obitorio. Acquisiti anche alcuni video di telecamere di sorveglianza presenti nella zona.
L’ipotesi che si fa strada, nella ricostruzione di un possibile movente, racconta che l’uomo accusava la moglie del figlio e il marito della figlia di avere una relazione, motivo per cui in famiglia c’erano già state numerose liti.