Si è svolta nella giornata di lunedì 22 maggio a Roma la cerimonia di avvicendamento del capo della Polizia, che ha visto Lamberto Giannini passare le redini del Dipartimento della Pubblica sicurezza e della Polizia di Stato a Vittorio Pisani.
La giornata è iniziata con la deposizione, da parte dei prefetti Giannini e Pisani, di una corona di alloro al sacello del Milite Ignoto all’Altare della Patria, a Roma.
Alla cerimonia solenne hanno preso parte il capo di Gabinetto del ministro dell’Interno, Maria Teresa Sempreviva, i vice capo della Polizia Maria Luisa Pellizzari, Stefano Gambacurta e Vittorio Rizzi, il questore di Roma, Carmine Belfiore, il comandante logistico dell’Esercito, Mauro D’Ubaldi ed una rappresentanza della Polizia di Stato composta da commissari frequentatori di corso e allievi agenti.
Successivamente, presso la Scuola superiore di Polizia si è tenuto il formale avvicendamento tra i prefetti Giannini e Pisani, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che, all’arrivo, ha ricevuto gli onori del reparto in armi composto dalla Banda Musicale e Bandiera della Polizia di Stato, una compagnia di funzionari del 111° corso ed una di allievi agenti del 221° corso.
Lamberto Giannini, capo uscente e nuovo prefetto di Roma, ha evidenziato come “Lascio oggi la mia amata Polizia di Stato, un legame intimo e indissolubile che non verrà mai reciso. Sono e sarò fieramente sempre un appartenente alla Polizia, un servitore dello Stato” il prefetto Giannini ha proseguito “sono consapevole che il cammino da percorrere è quello tracciato dal tempo e dalle tante generazioni di poliziotti che hanno servito il Paese anche immolando la propria vita e mi inchino davanti ai nostri caduti, enorme patrimonio di tradizione, identità e sacrificio”.
È stata poi la volta del neo capo della Polizia Vittorio Pisani che, nel suo discorso d’insediamento, ha sottolineato “Rivolgo, sin da ora, a tutti i colleghi di ogni ruolo e grado, il mio personale ringraziamento per il futuro quotidiano lavoro che avrò l’onore di svolgere insieme a loro.Ho bisogno del vostro impegno per essere accompagnato nel difficile e prestigioso percorso che mi attende: io sarò sempre al vostro fianco, con entusiasmo, garantendo quelle giuste gratificazioni che il compimento dei propri doveri da parte di ognuno di voi merita. L’essere concretamente al servizio della comunità sarà la nostra missione e dovrà ispirare la nostra giornata lavorativa” il neo capo della Polizia ha proseguito “La nostra più sana ambizione dovrà essere quella di ricevere spontaneamente il “grazie” di quel cittadino, perché solo facendo bene le piccole cose potremmo essere in grado di adempiere anche ai grandi compiti che ci sono richiesti”.
Le conclusioni sono state affidate al ministro Piantedosi che ha sottolineato che “La figura del Capo della Polizia-direttore generale della Pubblica sicurezza riassume in sé un patrimonio di valori che attinge la propria legittimazione dalla Carta costituzionale, il cui fondamento è la difesa dei diritti e delle libertà” il Ministro ha proseguito “Il capo della Polizia esercita la sua funzione servendo lo Stato per la realizzazione del bene comune”.
Al termine della cerimonia, come primo atto del suo mandato, il capo della Polizia Pisani ha deposto una corona d’alloro al Sacrario dei caduti della Polizia, soffermandosi per un momento di ricordo nel luogo in cui sono conservati i nomi dei 2.546 poliziotti caduti in servizio e lasciando una frase nel Libro d’onore “Affinché il vostro sacrificio non sia mai dimenticato. Grazie”