Hanno conquistato la ribalta nazionale le immagini della sala del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli vandalizzata dai parenti di Vincenzo Costanzo, il 26enne ras di Ponticelli, ucciso in un agguato camorristico a Napoli, durante la festa scudetto. Costanzo era stato trasportato al Cardarelli con plurime ferite d’arma da fuoco al torace e agli arti inferiori ed è morto due ore dopo. I parenti e gli amici giunti sul posto, quando hanno appreso la notizia del decesso hanno inscenato “il solito copione” prendendo a calci e pugni porte e arredi della struttura ospedaliera, arrecando danni oggettivi, così come comprova il video divulgato dall’associazione “nessuno tocchi Ippocrate”.
Ad accompagnare il video, un quesito significativo: ”chissà perché non vanno a distruggere casa a chi ha sparato?”
I parenti del 26enne hanno cercato di entrare nella struttura inveendo contro gli agenti e colpendo con calci e pugni le porte di ingresso.
La calma è stata ripristinata in seguito all’intervento degli agenti dell’ufficio prevenzione generale che con il supporto del reparto mobile di Napoli, hanno allontanato le persone e bloccato una donna che, dopo aver danneggiato le porte scorrevoli del pronto soccorso, aveva aggredito i poliziotti tentando nuovamente di accedere alla struttura.
Una 49enne napoletana con precedenti è stata pertanto arrestata per danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale ed interruzione di pubblico servizio. Processata con rito direttissimo: il pubblico ministero ha chiesto una condanna di 1 anno e 8 mesi, il giudice monocratico del Tribunale di Napoli l’ha condannata a 8 mesi con concessione degli arresti domiciliari.