Nella città di Napoli molte attività commerciali stanno attraversando momenti difficili a causa dei costi di gestione sempre maggiori. Alcune attività storiche della città, purtroppo, già dall’estate 2022 hanno fallito a causa della recente crisi energetica.
Di seguito si vedranno alcuni dati sulla situazione attuale e dei consigli utili per i commercianti che vogliono contenere le spese.
11.000 aziende campane a rischio chiusura
In Campania più di 11.000 aziende rischiano di chiudere: di queste, 6.000 si trovano solo nella città di Napoli. Nonostante i flussi turistici siano ripresi ormai a pieno ritmo, la categoria più colpita è proprio la Ho.Re.Ca, che comprende ristoranti, hotel, bar, gelaterie e Bed & Breakfast, oltre a svariati negozi di vendita al dettaglio. La causa principale di questa situazione è il forte aumento dei costi energetici che, per le imprese, si è attestato tra il 300% e il 400%.
Anche il ridotto potere d’acquisto da parte dei consumatori contribuisce a mettere in difficoltà i commercianti, tanto che alcuni supermercati stanno pensando di chiudere interi reparti perché pesano troppo sul bilancio. Un altro settore in crisi è quello della vendita di abbigliamento al dettaglio che, oltre alle spese fortemente aumentate, deve fronteggiare la crescita costante degli acquisti online, i quali stanno prendendo sempre più piede in Italia.
Le strategie di risparmio per gli esercizi commerciali
La situazione è tutt’altro che semplice per molte attività, anche nel resto d’Italia. Per risolvere il problema alla radice è necessario che la situazione internazionale torni stabile, innanzitutto, ma anche che la politica stanzi degli aiuti in favore delle aziende.
Intanto, però, per cercare di uscire illesi da questo periodo di crisi, i commercianti in difficoltà possono seguire alcune strategie e accorgimenti per cercare di ottimizzare le spese.
Qualche esempio? Valutare anzitutto di cambiare il proprio contratto di fornitura energetica in favore di un altro più vantaggioso. A questo scopo può essere utile sfruttare alcune risorse web che confrontano le varie offerte proposte dalle compagnie energetiche. Ad esempio, uno dei servizi più famosi in Italia è Facile.it che permette la comparazione di tariffe luce e gas e aiuta a trovare in poco tempo le offerte più convenienti sul mercato.
Molto importante è individuare dettagliatamente ciascuna spesa sostenuta ogni mese, in modo da eliminare quelle meno importanti. C’è sempre qualcosa di cui si può fare a meno. A questo scopo, un passaggio importante è parlare con i propri contabili e dipendenti, per avere un quadro preciso di tutto il flusso di lavoro aziendale e dei costi.
Specialmente attività come bar, ristoranti e hotel, inoltre, possono cercare forniture più economiche e, se possibile, acquistare all’ingrosso. Inoltre, è possibile diminuire le spese pubblicitarie optando per mezzi di comunicazione meno costosi, come le mailing list e l’aggiornamento dei profili social, che sono gratuiti.
Infine, è molto importante stabilire obiettivi dettagliati e realistici concentrandosi solo sull’essenziale, ma anche ponderare ogni taglio di spesa prima di metterlo in pratica, per evitare di esagerare e danneggiare l’attività.
Ranaldi e le altre: le attività storiche di Napoli fallite
Come già anticipato, purtroppo diverse attività storiche napoletane sono state costrette a chiudere già dall’estate 2022, a causa della crisi energetica.
Molte di queste sono concentrate nel quartiere Vomero. Alcuni esempi sono la cioccolateria e pasticceria Ranaldi, che aveva alle spalle un secolo di storia, la cinquantennale panetteria Finelli, la bancarella di libri situata in via Giordano, ma anche la rosticceria e pasticceria “Pasticciello”, dove è stata ambientata anche “L’amica geniale”, la saga ideata dalla scrittrice napoletana Elena Ferrante.
La situazione corrente ha accelerato una tendenza già in atto da alcuni anni, cioè l’espansione sempre maggiore di centri commerciali e catene in franchising a scapito delle attività a conduzione familiare. L’elenco delle attività storiche fallite, infatti, è molto lungo. Negli anni hanno chiuso, tra gli altri, il negozio di fiori Cimmino, che aveva alle spalle ben 120 anni di storia, il bar Daniele, e le librerie Guida in via Merliani e Loffredo in via Kerbaker.