Prosegue l’inchiesta di Giulio Golia e Francesca Di Stefano, gli inviati de “Le Iene”, il noto programma di Italia 1 che da diverse settimane si sta occupando del “massacro di Ponticelli: l’efferato duplice omicidio di due bambine, Barbara e Nunzia, avvenuto nel Rione Incis negli anni 80.
Le due bambine furono seviziate, uccise e infine e i corpi furono dati alle fiamme. Per questo brutale infanticidio furono condannati all’ergastolo Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo, ma i tre potrebbero essere vittime di uno dei più clamorosi errori giudiziari della storia italiana, motivo per il quale la Commissione Parlamentare Antimafia si è occupata del caso e il noto programma di Italia 1 sta portando avanti un serrato approfondimento volto a far luce sui fatti accaduti quel tragico giorno, il 2 luglio del 1983.
Nell’ultimo servizio, i riflettori si sono accesi su uno dei possibili colpevoli: Corrado Enrico.
Così come emerso dalla deposizione di Silvana Sasso, amichetta di Barbara e Nunzia, sopravvissuta al massacro per una fortuita casualità, intervistata di recente proprio da “Le Iene”, quel giorno, le bambine le confidarono di avere un appuntamento con un uomo soprannominato “Gino tutte lentiggini”, proprietario di una Fiat 500 di colore scuro. In effetti, le bambine furono viste per l’ultima volta, nei pressi della pizzeria “La Siesta” mentre salivano a bordo di una Fiato 500 blu con un fanale rotto e la scritta “vendesi”.
Corrado Enrico è morto pochi mesi fa, motivo per il quale Giulio Golia ha intervistato sua moglie con la speranza di raccogliere qualche elemento utile a far luce sul duplice omicidio delle due bambine, avvenuto ormai 40 anni fa.