Risultano tutti occupati abusivamente i 220 alloggi su 656 sgomberati nel Rione De Gasperi di Ponticelli, durante la prima fase di assegnazione dei nuovi alloggi per consentire l’abbattimento degli edifici, le cui vie d’ingresso furono tumulate proprio per impedirne l’occupazione coatta. Nel silenzio assenso delle istituzioni, la camorra ha gestito indisturbata la compravendita delle cosiddette “case murate” compromettendo in maniera irrimediabile gli step successivi e necessari per la realizzazione del tanto agognato piano di riurbanizzazione di una delle aree più degradate dell’intera città di Napoli.
Un progetto avviato contestualmente al “piano Vele” di Scampia, ma che non è andato incontro allo stesso lieto fine.
L’occupazione violenta e coatta degli appartamenti tumulati prevedeva lo scassinamento della porta d’ingresso, il sopralluogo da parte della famiglia interessata all’alloggio che se non soddisfatta dell’immobile visitato, poteva richiedere di “scassare” un’altra abitazione e infine l’atto di vendita che veniva ufficializzato consegnando la modica cifra di 500 euro ad un esponente della malavita locale, dedito alla gestione del business per conto della criminalità organizzata. Una pratica che si è tacitamente ripetuta almeno 220 volte, malgrado le plurime segnalazioni inoltrate non solo agli uffici di competenza, ma anche ad assessori ed esponenti dell’amministrazione comunale.
Se quando nel rione De Gasperi di Ponticelli era in atto lo scempio della compravendita delle “case murate”, il Comune di Napoli si è mostrato ignaro, guardandosi bene dall’intervenire, in seguito all’occupazione coatta degli oltre 200 alloggi, mostra tutt’altra condotta chiedendo agli occupanti abusivi di pagare il canone d’affitto.
L’escamotage individuato per consegnare il bollettino da pagare agli “abitanti fantasma” delle “case murate” del rione De Gasperi di Ponticelli è astuto: sulla comunicazione appare la dicitura “residente in prossimità dell’isolato” con tanto di numero dell’edificio annesso. In sostanza, l’amministrazione chiede agli occupanti abusivi di versare nelle casse del comune un importo pari a circa 100 euro al mese, pur guardandosi bene dal regolarizzare la posizione di quei nuclei familiari che pertanto restano esenti dal pagamento delle utenze: acqua, corrente elettrica e gas che ovviamente vengono garantiti tramite allaccio abusivo.
Seppure ignara finanche dell’identità dei soggetti residenti in quegli appartamenti, l’amministrazione comunale ne “ufficializza” la presenza rivendicando la riscossione dell’affitto mensile.
Cosa accadrà se e quando l’amministrazione deciderà di riavviare il piano di assegnazione?
E’ previsto un censimento degli alloggi occupati abusivamente?
Che fine faranno i nuovi 220 nuclei familiari non aventi diritto alla casa che si aggiungono agli altri non aventi diritto che da anni resistono tra le rovine delle “case murate” in attesa di sapere a quale sorte andranno incontro?
Cosa devono aspettarsi gli venti diritto alla casa residenti negli isolati che non rientrano nel piano di abbattimento?
Sono solo alcune delle domande che da tempo immemore aleggiano sul rione di edilizia popolare più datato dell’intera città di Napoli.