Il mancato agguato a Christina Marfella, andato in scena lo scorso agosto nel Rione De Gasperi di Ponticelli, fu uno degli episodi più eclatanti e significativi della faida tra i De Luca Bossa e i De Micco che proprio nell’estate 2022 fece registrare una serie di azioni violente.
Scarcerato il 27 giugno 2022 e sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico con permesso di allontanarsi dal luogo di residenza tutti i mercoledì dalle 18 alle 20, Christian Marfella, il 24 agosto, lasciò l’appartamento del rione Lotto O, il fortino del clan di famiglia, in cui lo ospitava la sua sorellastra, sfruttando le due ore di libertà settimanali per compiere la consueta azione dimostrativa a bordo di una moto di grossa cilindrata. Un copione che andava puntualmente in scena tutti i mercoledì, dalle 18 alle 20. Gli abitanti del quartiere, così come i clan De Micco-De Martino, erano oramai abituati alle scorribande di Marfella lungo le strade-simbolo del potere della cosca rivale. Un plateale gesto di sfida che diede ai rivali il vantaggio di organizzare e pianificare una agguato nei minimi dettagli, ormai sicuri del percorso che Marfella, anche quel mercoledì, avrebbe compiuto. Tant’è vero che trovò un’auto scura e di grossa cilindrata a attenderlo nella zona delle cosiddette “case murate” del Rione De Gasperi che non appena vide sopraggiungere la moto guidata dal fratellastro di Tonino ‘o sicco innescò un inseguimento a suon di spari. Una raffica di proiettili che mise a dura prova le note abilità di centauro di Marfella che solo grazie ad una serie di manovre rocambolesche riuscì a mettersi in salvo e una volta giunto sulla strada principale, si dileguò rapidamente. Una pioggia di spari che solo per una fortuita casualità non ha portato alla morte di un pezzo da 90 della malavita locale e a conseguenze più gravi per un bambino, ferito alla spalla sinistra dalla scheggia di un proiettile.
La nota di servizio dei poliziotti del commissariato di Ponticelli, giunti nel Rione De Gasperi in seguito ad una segnalazione, poco dopo il mancato agguato, ben spiega il clima di paura ed omertà che si respirava nell’ex roccaforte dei Sarno.
Giunti nei pressi dei gradini adiacenti l’isolato 19 si aveva modo di notare una ressa di persone riversa per la strada e sui gradini, ma non si rinveniva alcuna persona attinta. La calca presenza di persone tutte concentrate in strada era segno evidente che fosse avvenuto sicuramente un evento delittuoso ma tutti i presenti si sono mostrati in merito ai fatti reticenti.
La notte seguente, sulla strada statale 262, viene segnalata una vettura data alle fiamme. Una Nissan Qashqai della quale i poliziotti riescono a recuperare il numero di targa e riescono così a scoprire che il veicolo era stato rubato a Somma Vesuviana il 6 giugno 2022 e che quel mercoledì, 24 agosto, aveva transitato a Ponticelli, proprio nella zona del Lotto O e del Rione De Gasperi, così come era accaduto due settimane prima. Agli inquirenti risulta così chiaro che si tratti dell’auto utilizzata dai sicari che avevano tentato di uccidere Christian Marfella.
Nei giorni successivi al mancato agguato, dalle intercettazioni emergono nitidamente le frizioni tra i membri della famiglia Naturale coi De Luca Bossa.
Mimmo Naturale, fratello del ras Ciro, attuale reggente del clan De Micco, al telefono con un conoscente, raccontava che a seguito dei fatti di sangue e, degli episodi delittuosi che avevano caratterizzato Ponticelli nell’ultimo periodo, aveva valutato
di lasciare la sua abitazione del rione De Gasperi stabilendosi nel vicino comune di Volla. Le motivazioni che avevano spinto Mimmo ad allontanarsi da Ponticelli erano riconducibili al fatto che nel Rione De Gasperi, stava per stabilirsi Marfella Christian il quale aveva già dato mandato di ristrutturare un’abitazione. Mimmo Naturale confidava all’amico di avere una forte ansia per il fatto per avere i De Luca Bossa “sotto casa”.
Poche ore dopo il mancato agguato a Marfella, è ancora una volta Mimmo Naturale a contattare un conoscente rappresentando di aver ricevuto pressioni da suo fratello per ricevere informazioni relative al sequestro del veicolo in cui, a seguito delle indicazioni del collaboratore di giustizia Antonio Pipolo, erano state rinvenute, sostanze stupefacenti, caricatori e munizioni.
Nella parte finale della conversazione Naturale commenta l’agguato di cui è stato protagonista Marfella lasciando intendere che fosse la replica di Ciro Naturale, o comunque di soggetti a lui vicini, ai due ordigni a loro indirizzati un mese prima, la sera del 23 luglio: “Noooooo. Ieri sera un altro guaio là… Noooooo. Quell’altro ieri sera se l’è cavata bene! Ma non lui! Quell’altro…Capiscimi… Se l’è cavata bene…Mannaggia. Il porco si è salvato. Ahahhaah”