Salvatore Romano detto “o’ nippolo”, il re del business della droga di Ponticelli, lancia un messaggio esplicito servendosi di TikTok: “Noi pregiudicati viviamo da leone moriremo da leoni”.
Agli arresti domiciliari dalla primavera scorsa, malgrado i 15 anni di reclusione incassati in primo grado, seppure relegato lontano da quell’isolato 2 del Rione De Gasperi di Ponticelli che ormai da decenni ha adibito a supermarket della droga, Romano utilizza i social network per divulgare contenuti espliciti.
Le manette per Romano e per le altre figure apicali del business da lui capeggiato scattarono all’alba del 18 marzo 2021, poche ore dopo l’esplosione della bomba in via Luigi Crisconio che interruppe bruscamente i sogni degli abitanti del quartiere. “Il nippolo” era riuscito a sottrarsi alle manette, rendendosi irreperibile. La sua latitanza però durò solo poche ore: si recò spontaneamente presso il commissariato di Polizia di Stato di Ponticelli.
Già condannato a 10 anni di reclusione, proprio durante gli anni trascorsi in carcere Romano ha radicato il suo business nell’edificio del Rione De Gasperi in cui vive, forte dell’esenzione dal pedaggio del pizzo applicata dal clan De Micco, il sodalizio camorristico che ha colmato il vuoto di potere generatosi a Ponticelli in seguito al declino del clan Sarno. Un’esenzione dovuta a quella famiglia, in virtù della carcerazione del “capo”, secondo quanto previsto dal codice d’onore della camorra. Questo ha consentito alle finanze di quella piazza di spaccio di andare incontro ad una crescita progressiva.
Il Nippolo ha così consolidato, nel corso degli anni, un nuovo modello di business dello spaccio di stupefacenti che ha fatto scuola, tanto da essere adottato anche in altri rioni non solo della periferia orientale di Napoli.
Il “modello Ponticelli” introdotto dal “nippolo” gli ha consentito di fondare un impero economico ben strutturato e consolidato che seguita a macinare soldi, malgrado si trovi agli arresti domiciliari. Verosimilmente, le ore trascorse da latitante prima di consegnarsi alla polizia quando per lui erano scattate le manette, servivano proprio ad impartire ordini e direttive agli eredi designati a subentrare a capo del business.
Il forte senso d’appartenenza che Romano nutre nei confronti della malavita non è di certo una novità. Nell’estate del 2017, nell’ambito di uno dei tanti controlli dei poliziotti di Ponticelli, perse le staffe aggredendo verbalmente un poliziotto: “Seppure trovate la droga che me facite!? Mi faccio altri 10 anni in galera? E quando esco, mi metto a fare un’altra volta quello che faccio ora. Je sto miezz’ a via e questa è la vita mia, c’aggia fa!??!”
Un concetto rimarcato e rilanciato con ferma convinzione nei giorni scorsi, servendosi del social network più in questo momento storico, malgrado sia detenuto ai domiciliari, in attesa di conoscere il verdetto di condanna definitivo.