Nel 2021 la capacità installata da fonti rinnovabili a livello globale è aumentata del 9,1% rispetto al 2020, con il solare e l’eolico che da soli hanno costituito l’88% dell’energia verde installata lo scorso anno.
È quanto ha rilevato nel report Renewable Capacity Statistics 2022 l’Irena, l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, segnalando come la recente crisi energetica abbia dimostrato l’urgenza di accelerare la transizione energetica e avvicinare l’addio alle fonti fossili.
A livello nazionale il mercato libero offre senza dubbio un’ampia scelta di soluzioni per chi vuole passare alle energie pulite, con tanti operatori che propongono forniture energetiche sostenibili per le utenze domestiche.
Per esempio, è possibile disporre di luce green e gas a impatto zero con Pulsee, digital energy company italiana orientata alla digitalizzazione, che mette a disposizione tante offerte interessanti con cui ridurre l’impatto ambientale legato ai consumi domestici di energia.
D’altronde, secondo l’Unione Europea gli edifici sono responsabili per il 36% delle emissioni di CO2 e il 40% dei consumi di energia nell’UE, un impatto ambientale considerevole al centro di nuove politiche ad hoc per tagliare l’impronta di carbonio del settore edilizio.
La Commissione Europea sta lavorando a nuovi standard condivisi per misurare le emissioni di gas serra degli edifici, tra cui strumenti di calcolo che tengano conto dell’intero ciclo di vita degli immobili e la creazione di nuovi parametri per misurare la carbon footprint degli edifici.
Come ridurre l’impronta di carbonio della propria abitazione
Un primo passo per diminuire le emissioni di gas serra, dirette e indirette, della propria abitazione è l’utilizzo dell’energia sostenibile, rendendo i consumi energetici meno impattanti sull’ambiente e la collettività.
Oggi farlo è semplicissimo, infatti basta valutare le offerte disponibili nel mercato libero di energia prodotta da fonti rinnovabili, trovare la fornitura adatta al proprio fabbisogno energetico e cambiare fornitore, un’operazione veloce e facile che non richiede la sostituzione del contatore né comporta l’interruzione della fornitura.
In questo caso è opportuno affidarsi a compagnie energetiche che garantiscono forniture certificate, per essere sicuri di stare realmente sostenendo le fonti verdi e la riduzione delle emissioni di carbonio.
Tuttavia, una fornitura sostenibile, con energia prodotta da fonti rinnovabili, non basta da sola ad abbattere la carbon footprint dell’abitazione, ma servono degli interventi di supporto e l’adozione di alcune buone abitudini di sostenibilità. Si parte dai piccoli gesti, come tenere il riscaldamento entro 20°C, spostarsi di più con i mezzi pubblici o in bicicletta e a piedi, oppure ridurre il consumo di carne rossa.
Dopodiché, è importante realizzare azioni più radicali, ad esempio valutando la possibilità di installare un impianto fotovoltaico sul tetto per l’autoconsumo di energia green, oppure un sistema solare per la produzione sostenibile di acqua calda sanitaria per l’abitazione. Un discorso analogo vale per la sostituzione della caldaia a gas con una pompa di calore o una caldaia a condensazione ad alta efficienza, oppure l’installazione di finestre ad alto isolamento termico ed elevata schermatura solare.
Questo tipo di approccio consente da un lato di consumare energia da fonti rinnovabili e pulite, dall’altro riduce il fabbisogno energetico senza compromettere le proprie necessità e diminuisce gli sprechi di energia in casa.
Si tratta di un processo graduale, perciò non bisogna necessariamente realizzare tutti i cambiamenti in modo affrettato, ma è possibile pianificare la propria transizione ecologica con obiettivi di breve, medio e lungo termine.
Il ruolo della tecnologia nella sostenibilità in casa
Non bisogna trascurare il ruolo della tecnologia quando si parla di sostenibilità dell’ambiente domestico. Attraverso l’innovazione è possibile gestire meglio l’energia in casa, tagliare gli sprechi, migliorare il comfort in modo sostenibile e monitorare i consumi per rilevare inefficienze e problemi.
Basti pensare alle prese smart con modulo Wi-Fi, per controllare da remoto di aver spento le luci, oppure ai sensori di movimento con i quali accendere le luci soltanto quando necessario in modo automatico minimizzando i consumi legati all’illuminazione indoor.
Ciò vale anche per le app che monitorano i consumi energetici domestici, i termostati ambiente modulanti che dialogano in tempo reale con la caldaia per aumentarne l’efficienza, oppure le persiane collegate alla domotica residenziale che regolano la luce solare in base alle condizioni ambientali interne della casa.
La parola d’ordine in questi casi è risparmiare energia in modo intelligente, per usare in maniera responsabile il gas e l’elettricità, valorizzando ogni singolo kW e metro cubo di energia.