L’attrice Giuliana De Sio ha recentemente raccontato la sua esperienza con l’attore-regista Massimo Troisi, con il quale ha girato il film “Scusate in ritardo“. Il suo compagno dell’epoca morì, lasciandola in un grande dolore, ma Massimo Troisi fece qualcosa che la lasciò senza fiato. Ecco cosa ha detto l’attrice raccontando l’accaduto. Giuliana De Sio è stata molto legata a Massimo Triosi, il loro rapporto andava al di là del lavoro e l’attrice ha avuto più volte la prova di quando il regista fosse una persona davvero speciale, dall’animo buono che cercava sempre di strappare un sorriso alle persone che gli erano accanto.
Nell’intervista l’attrice parla di come la sua immagine artistica sia rimasta molto legata a quella di Troisi nonostante siano passati molti anni dall’uscita del film ‘Scusate il Ritardo’: “La mia immagine è rimasta legata a lui anche a distanza di 39 anni dal film fatto insieme. Ancora oggi mi chiedono in tanti come è stato lavorare con lui. Lo reputo uno dei migliori comici del novecento, senza alcun dubbio. Massimo aveva un’intelligenza colta anche se magari non aveva letto moltissimi libri. A differenza di intellettuali a cui servivano fiumi di parole e forse libri per esprimere un concetto, a lui bastava una frase. Poi non è mai stato retorico e io amo le persone prive di retorica.” ed aggiunge un aneddoto legato al film.
L’attrice ha poi descritto il comportamento di Massimo Triosi quando seppe della malattia del suo compagno Elio Petri, Giuliana De Sio prova ancora grandi emozioni quando ricorda quei momenti: “Massimo sapeva che Elio era malato, ma mi volle lo stesso. Piangevo tutti i giorni. Massimo con me fu delizioso. Da persona rara non disse nulla perché del resto cosa vuoi dire in certi momenti? Semplicemente fu attento a tutto, ebbe grande sensibilità nei gesti. Ripeto, un istinto colto. Faccio fatica a parlare di lui, lo adoravo. Ad esempio mentre ero a telefono, in lacrime, mi accorsi che lui camminava sulle punte dei piedi per non fare rumore. Lo ricordo ancora così, sono immagini che ho davanti agli occhi. Io piangevo tutti i giorni. Quando Elio morì stavamo girando l’ultima scena, quella in cui minaccio di partire e lui trova il coraggio per implorarmi di non farlo. Il film finisce con una scena così tenera. Se ne è andato e va bene così. Anzi, no. Non va proprio bene. Ci avrebbe potuto regalare tante altre magie incredibili”.