La scopa è uno dei giochi più popolari e diffusi nel nostro Paese. Il nome trae origine dalla sua presa più distintiva che consiste nel “ripulire il tavolo”, prendere cioè tutte le carte rimaste in tavola con una carta, e fare così punto.
Il gioco ha avuto un ruolo molto importante nella cultura italiana, segnando tante generazioni e superando le classi sociali. Per questo negli ultimi anni, con l’avanzare della tecnologia, non si è perso l’interesse per questo passatempo e sono tantissime le persone che giocano con altri appassionati live sul web o tramite le applicazioni per cellulare. L’incremento dei giochi online di questi ultimi tempi è da ascriversi anche come conseguenza dei lunghi lockdown imposti a causa della pandemia di covid-19.
Tuttavia, molti non sanno che, essendo un gioco dalla lunghissima tradizione, sono nate negli anni moltissime varianti regionali con diverse modalità di gioco, alcune più note altre decisamente meno conosciute.
Tra queste la Cirulla, che ogni genovese certamente conosce ed è detta in dialetto anche “cirolla”, “ciammachinze” o “ciapachinze” cioè acchiappaquindici, un numero che, come vedremo, è centrale nelle modifiche del gioco.
Si tratta appunto di una variante ligure della Scopa, di cui si applicano tutte le regole riguardanti le prese ed il conteggio dei punti ma è più complessa, dinamica e imprevedibile e di conseguenza riduce il divario tra giocatori esperti e principianti.
A Cirulla si può giocare in due, in tre o in quattro a coppie con un mazzo di 40 carte genovesi che include Asso, 2, 3, 4, 5, 6, 7, Fante, Donna e Re: l’Asso vale 1, il Fante vale 8, la Donna 9 e il Re 10 mentre le altre carte hanno il loro valore nominale. I semi sono Picche, Cuori, Fiori e Quadri.
La prima cosa che differenzia la Cirulla dalla Scopa è che, una volta che il mazziere ha distribuito ai giocatori le tre carte e ha posizionato le 4 scoperte sul tavolo, se la somme di queste ultime fa 15 o 30, il mazziere le prende per metterle nel suo mazzetto di carte personali e segna rispettivamente 1 o 2 scope. Inoltre, se tra le prime quattro carte c’è più di un Asso, la mano va “a monte”, perciò il mazziere rimescola distribuisce nuovamente le carte.
Come nella Scopa, ogni giocatore cala una carta durante il suo turno con l’obiettivo di prendere una o più carte sul tavolo e la presa può avvenire quando il valore della carta giocata è identico a quello di una carta sul tavolo o alla somma dei valori di diverse carte sul tavolo. Ma è sempre il numero 15 è al centro di un’altra diversità: se il valore della carta giocata sommato a quello di una o più carte sul tavolo è di 15 si può fare una presa.
Inoltre, se in mano si hanno tre carte dello stesso valore, si fa un “Decino” o “buona da dieci” che vale 10 Scope. Quando in mano si hanno carte con una somma inferiore a 9, si ha una “buona da tre” o “bàrsega” e si guadagnano 3 scope.
In aggiunta il 7 di Cuori è la “Matta” e può prendere il valore di qualsiasi carta, ma solo se quel valore permette di aggiudicarsi un Decino o una Cirulla, altrimenti mantiene il normale valore di sette.
Infine, se un giocatore prende tutte le carte di Quadri (o Denari) fa “Cappotto” (o “Capòttu”) e vince immediatamente la partita, a prescindere dai punteggi fatti in precedenza.
La Cirulla è quindi una versione più avvincente e vivace della classica scopa: una volta imparate le differenze, non serve andare fino a un bar di Genova per giocare, basta collegarsi online e sfidare locali e forestieri all’ultima carta.