Mattinata ricca di emozioni al liceo scientifico “Salvatore Di Giacomo” di San Sebastiano al Vesuvio dove si è svolta una toccante cerimonia in memoria di Paolino Avella, giovane vittima innocente della criminalità che perse la vita all’età di 17 anni nel tentativo di sottrarsi ai malviventi che intendevano rubargli il motorino e che lo avevano intercettato proprio mentre usciva dal liceo, la scuola che frequentava.
Era il 5 aprile del 2003. Una settimana dopo, Paolino avrebbe raggiunto la maggiore età.
Nei giorni successivi alla morte del giovane studente del liceo, i suoi compagni di scuola e i cittadini del vesuviano deposero fiori, biglietti, pupazzi accanto all’albero in via Matteotti dove si era bruscamente interrotta la corsa di Paolino. Proprio accanto a quell’albero, per consolidare l’esigenza palesata dalla collettività e soprattutto dagli studenti del liceo, fu istituita una stele sulla quale è riportato una frase della canzone preferita di Paolino: “Non voglio chiudere gli occhi, non voglio perdermi niente”.
Nel corso dei 19 anni trascorsi da quel giorno, l’avvocato Alfredo Avella, papà di Paolino, ha tramutato il dolore in memoria ed impegno, affinchè il ricordo di quel figlio tragicamente scomparso all’alba dei 18 anni restasse sempre vivo e fungesse da monito per le generazioni successive, affinchè la sua morte non venisse vanificata dallo spettro del silenzio.
Tra i tanti oggetti lasciati accanto “all’albero di Paolino” c’era una sciarpa del Napoli, che per 19 anni ha resistito al vento e alle intemperie e che di recente è stata sottratta da ignoti. Uno “scippo” che ha riaperto una ferita mai sanata e che ha funto da campanello d’allarme.
Un gesto vile al quale l’amministrazione di San Sebastiano al Vesuvio ha risposto concretamente.
Nel corso della mattinata odierna, martedì 12 aprile, in occasione del 37esimo compleanno di Paolino Avella, nell’auditorium del liceo “Di Giacomo” di San Sebastiano al Vesuvio, si è svolta una cerimonia commemorativa terminata con la consegna simbolica di una nuova sciarpa, autografata dai calciatori del Napoli.
A consegnare la sciarpa all’avvocato Avella, l’assessore allo sport del comune vesuviano Ignazio Simeoli, promotore dell’iniziativa. Non appena ha appreso del recente furto della sciarpa attaccata all’albero da più di 10 anni, Simeoli si è attivato affinchè venisse lanciato un messaggio forte ed esplicito, finalizzato a rimarcare l’attaccamento alla stele e agli ideali di cui è portatrice e ha fatto in modo che i calciatori azzurri potessero rendere ancora più speciale quel regalo, idealmente indirizzato a Paolino. Un evento tragico, ancora vivo nella memoria della comunità, come ha ribadito lo stesso assessore allo sport, che quel giorno era presente sul luogo dell’incidente.
Oltre all’assessore Simeoli, alla cerimonia hanno partecipato la preside del liceo, Fabrizia Landolfi, che ha ribadito la ferma intenzione di riprendere la maratona di iniziative istituite nel ricordo di Paolino ed interrotte dall’emergenza covid; il sindaco Giuseppe Panico, fratello di un ex compagno di scuola di Paolino, che ha rimarcato a sua volta l’intenzione dell’amministrazione di supportare la mission della famiglia Avella; il vicesindaco Assia Filosa, organizzatrice dell’iniziativa; l’avvocato Alfredo Avella che dopo aver ricevuto in dono la sciarpa ha raccontato alla delegazione di studenti presenti le tappe salienti del percorso che è nato contestualmente alla prematura dipartita di Paolino. Dalla fondazione della Onlus a lui intitolata alla nascita del coordinamento dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, di cui è stato presidente per svariati anni, fino alla nascita della Fondazione Polis che oltre a fornire un concreto aiuto alle vittime della criminalità, si occupa anche dei beni confiscati alle mafie.
Presente anche gli insegnanti Marina Faustoferri, ex docente di Paolino che nel corso degli anni ne ha sempre tenuto vivo il ricordo, il Prof. Alfonso Buonagura promotore ed organizzatore del primo torneo sportivo dedicato a Paolino che si svolgerà il prossimo giugno al liceo “Di Giacomo”, oltre ad un nutrito gruppo di giornalisti e di compagni di scuola di Paolino, tra i quali il direttore di Napolitan, Luciana Esposito, diventata giornalista proprio in seguito a quel traumatico evento.
Molto toccante l’intervento di Sabrina, compagna di classe di Paolino, che a margine dell’incontro ha letto un messaggio indirizzato agli studenti del liceo: