Ogni giorno sempre più studi di psicologi ricevono pazienti che sono tormentati dal loro ambiente di lavoro, senza motivazione, obiettivi o interessi sul lavoro e anche con il desiderio di cambiare, anche se questo è il lavoro che hanno sempre desiderato.
Secondo un recente studio realizzato attraverso un sistema d’interviste alle principali aziende dei diversi settori del portale del lavoro Jobatus.it, il 74% delle persone che soffrono di ”mobbing” hanno denunciato sbalzi d’umore, depressione, insonnia, dolori muscolari causati dallo stress e alterazioni del comportamento, e cercano come via d’uscita più semplice quella di lasciare il proprio lavoro per porre fine alle loro sofferenze.
I boss sono i principali fattori scatenanti del mobbing. Il 61% delle cause di mobbing nel nostro paese sono per mano dei capi o direttori delle principali aziende nei confronti degli impiegati psicologicamente più deboli. Il resto è causato dagli stessi impiegati verso i colleghi dello stesso grado, che rappresenta il 31%, e infine, l’8% è il caso opposto, dove una persona con un livello gerarchico inferiore lo applica verso un superiore.
Il 68% dei molestatori sono uomini, la maggior parte dei quali attacca altri uomini, mentre le donne rappresentano il 32% dei dipendenti che molestano altre donne.
Come regola generale, il mobbing non si applica solo in modo diretto, ma è dato da una serie di fasi e soprattutto a diversi livelli all’interno dell’azienda verso la stessa persona. Nel 10% di tutte le azioni di mobbing, è perpetrato tra capi, subordinati e colleghi dello stesso dipartimento, in un breve periodo di tempo e verso lo stesso obiettivo.
In breve, le molestie sul lavoro sono un fatto comune nella grande maggioranza delle aziende. I settori in cui esiste più Mobbing nel nostro paese sono quelli femminilizzati: il settore alberghiero e della ristorazione, il servizio clienti, le pulizie e gli uffici, dove c’è un maggiore isolamento sul posto di lavoro.
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