Il caro-carburante è una delle dirette conseguenze del fenomeno spinto dal conflitto in Ucraina, sulla cui entità si sta anche indagando, che ha suscitato vivo malcontento tra automobilisti ed autotrasportatori. La temporanea riduzione del prezzo della benzina e del gasolio non è l’unica misura che il governo ha preso per contrastare scioperi e dissapori. Tra le novità introdotte dal governo figura anche il cosiddetto bonus carburante.
Sul sito del Governo questo provvedimento viene descritto come un buono benzina ceduto “a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore” che per il 2022 non concorre alla formazione del reddito.
Questi buoni dovrebbero costituire una sorta di benefit aziendale e, in quanto tale, sarà l’azienda a decidere se corrisponderli ai propri dipendenti o meno. I lavoratori potranno quindi esprimere il proprio interesse in merito, ma non è detto che la richiesta verrà accolta. I dettagli pertanto verranno verosimilmente definiti nell’ambito di accordi tra sindacati e imprese.
Contrariamente ad altri buoni, quello per il carburante non è riservato solo a chi ha l’Isee inferiore a una certa soglia. In linea teorica, possono quindi riceverlo tutti e beneficare di uno sconto quando vanno al distributore.
Il bonus carburante non è da confondere con i Bonus sociali elettricità e gas, che costituiscono uno sconto in bolletta e sono volti ad agevolare i nuclei familiari in condizioni di disagio economico o fisico.
Il governo ha deciso di intervenire sulla questione del carburante dopo che in molti distributori il prezzo della benzina aveva superato i due euro al litro, incidendo pesantemente sulle tasche degli italiani. Le ragioni di questo incremento sono in parte dovute al conflitto in Ucraina, ma i pm della procura di Roma indagano per il reato di manovre speculative su merci.