Le divise da lavoro sono importantissime, non solo per un dress code che identifica i lavoratori ma anche per una protezione personale. Ci sono molteplici luoghi di lavoro dove è richiesto un tipo di abbigliamento particolare, che possa identificare il lavoratore e proteggerlo.
Scopriamo insieme tutte le caratteristiche delle tute da lavoro ad alta visibilità e cosa dicono le normative in merito.
Abbigliamento alta visibilità, caratteristiche generali
Chi utilizza una abbigliamento ad alta visibilità svolge un lavoro come:
- Operatore che lavora all’interno di cantieri stradali;
- Operatore aeroportuale;
- Operatore che lavora nel campo edilizio;
- Ingegneri sul campo;
- Geometri;
- Operatori ecologici.
Tutti questi indumenti, sono regolati dalla normativa UNI EN ISO 20471, con suddivisione in tre categorie di base. Queste si differenziano a seconda del grado di protezione che possono garantire al lavoratore, con materiale fluorescente e/o retroriflettente:
- Classe 1 che si adotta quando il livello di visibilità è debole su strade private;
- Classe 2 che si adotta quando il livello di visibilità è intermedio, adatto per tutti i corrieri e chi opera in strade urbane/extraurbane;
- Classe 3 che si adotta quando la visibilità è minima, adatto a tutti gli operatori che lavorano su strade urbane/extraurbane, aeroporti e autostrade.
In alcuni casi, si possono combinare gli indumenti della Classe 2 diventando di Classe 3. Gli operatori potranno indossare, per esempio, salopette con giaccone oppure giubbino.
Cosa dice la Normativa EN ISO 20471
La normativa EN ISO 20471 regola tutte le specifiche in merito all’abbigliamento ad alta visibilità per operatori. I fabbricanti di questi indumenti devono svolgere dei test specifici relativi al nastro retroriflettente, con indicazione di lavaggio e tipologia di asciugatura.
L’abbigliamento per gli operatori che necessitano di essere visibili mentre lavorano, devono avere delle caratteristiche di sicurezza essenziali esattamente come le tute che potete trovare su questo sito.
Come si può notare, le condizioni di luce possono essere differenti tanto che la normativa ammette tre tipi di colore come rosso, arancione e giallo. Il materiale utilizzato garantisce:
- Solidità del colore che non sbiadisce nel tempo;
- Resistenza meccanica;
- Resistenza al vapore acqueo;
- Resistenza ai raggi UV.
La valutazione del colore deve avvenire tramite spettrofotometro, ottimale per la cattura del DNA con i suoi valori concreti. I professionisti del settore utilizzano i dati rilevati per monitorarne la coerenza e renderli perfetti per il processo produttivo.
Tra i fattori da tenere a mente, anche la visibilità notturna o durante le giornate di pioggia/buie. Grazie alle microsfere in vetro su tessuto in cotone, la resina trasparente flessibile rende l’abbigliamento visibile a molti metri di distanza.
La luce, sempre grazie ai materiali microriflettenti prismatici, sono realizzati in modo che la luce possa colpire le tre superfici prima di ritornare alla fonte originale. Le tute da lavoro per l’alta visibilità sono studiate per permettere all’operatore di essere sicuro, visibile e comodo. Tra le caratteristiche, da non dimenticare, anche una profonda traspirazione e agevolazione nei movimenti (soprattutto in alcune condizioni di lavoro molto difficili e pericolose).
Rivolgersi a soli esperti del settore, al fine di poter indossare un abbigliamento corretto come da legge vigente.