Mentre l’emergenza covid continua a preoccupare non solo l’Europa, ma anche gli Stati Uniti, i virologi lanciano un allarme, identificando l’ennesima insidia nella nuova variante indiana: «Variante Delta plus 50 volte più forte, potrà prevalere».
Secondo gli ultimi studi, questa variante è 50 volte più forte rispetto al ceppo originario, perché più efficiente nella replicazione, quindi in grado di correre molto veloce, rischiando in futuro di prevalere sulle altre.
«Da un lavoro appena uscito, che quindi necessita di essere convalidato – sottolinea l’esperto, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all’università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili – sembrerebbe che questa nuova variante Delta», oltre ad alcune mutazioni nella proteina Spike utilizzata dal coronavirus pandemico per ‘agganciare’ le cellule bersaglio, «abbia anche una mutazione di una proteina interna, una proteina N o nucleoproteina, che potrebbe contribuire a renderla più aggressiva» anche se «assolutamente – tiene a precisare Caruso – in questo momento non maggiormente in grado di ‘bucare’ lo scudo vaccinale».
Rispetto alla variante Delta oggi dominante, la Delta plus «è ancora minoritaria in Italia – conferma il numero uno dei virologi italiani – Però in Inghilterra si sta diffondendo notevolmente, dimostrando di essere in grado di ‘prendere la scenà. Guardando a quello che sta avvenendo in Inghilterra», secondo l’esperto il mutante AY.4.2 «potrebbe anche in futuro diventare dominante».