La questione sull’ingaggio di un Head Hunter in alternativa ad un recruiter interno all’azienda è ancora aperta e spesso dibattuta nel mondo HR.
Prima di addentrarci sulle motivazioni che concorrono a rendere un servizio di Headhunting un valore aggiunto, va fatta una precisazione. Il processo di recruiting si compone di due elementi essenziali: la ricerca e la selezione. La ricerca è la fase zero, il momento preliminare nel quale vengono reperiti i profili tra i quali poi fare “la selezione”, quindi ottenere una rosa di candidati da colloquiare e, in caso di esito positivo, inserire in azienda.
Quando parliamo di ruoli altamente specializzati, la sola pubblicazione di un annuncio online potrebbe non essere sufficiente per portare validi risultati sia in termini qualitativi che quantitativi. Sarà quindi necessario rintracciare quelle candidature definite passive, individuando i talenti che non stanno cercando attivamente lavoro ma che hanno le skill di cui l’azienda ha bisogno. Tra le società di Headhunting, Reverse si distingue dal mercato per uno spiccato utilizzo della tecnologia, soprattutto per questa tipologia di candidati. Per intercettare le candidature passive, infatti, la società utilizza dei software sviluppati internamente che le permettono di ottimizzare i tempi, garantendo precisione ed efficacia nell’individuazione di talenti.
È evidente come il momento della ricerca sia quello più delicato: è qui che il possibile candidato va scovato, ingaggiato e coinvolto. Quindi quali sono i vantaggi nell’ingaggiare un Head Hunter? Eccoli nel dettaglio:
- Grazie all’Head Hunter guadagni tempo prezioso
Il tempo è uno degli aspetti più importanti del processo di recruiting sul quale l’Head Hunter può intervenire. Quando si tratta di cercare, contattare e ingaggiare un professionista per proporgli un’offerta di lavoro è necessario un importante effort. Per un recruiter interno questo potrebbe rivelarsi un ostacolo perché, per contattare specifici professionisti, potrebbe essere costretto a lavorare ben oltre l’orario di chiusura dell’ufficio.
Inoltre, rimane tutta quella fase di project management nel quale il recruiter deve organizzare colloqui, mandare report alla cosiddetta linea, attendere un suo feedback e organizzare altre sessioni di colloquio. Un bravo Head Hunter dev’essere necessariamente un ottimo time manager in grado di bilanciare le attività di ufficio e quelle extra, ma anche cercare di battere i tempi medi offerti dal mercato attuale.
- L’Head Hunter ti fa risparmiare
Per presentare in modo efficace e attrattivo l’azienda ai candidati passivi c’è bisogno di una notevole capacità relazionale e di un’esperienza che non possono appartenere ad una figura junior o non specializzata.
Le Risorse Umane dell’azienda dovrebbero assicurare una figura al proprio interno che dedichi tutto il suo tempo all’attività di ricerca e selezione del personale e che, allo stesso tempo, abbia una forte conoscenza del mercato e della vision dell’impresa. Ma tutto ciò rappresenta un costo fisso per l’azienda che non può di certo essere ignorato.
Inoltre, a questo vanno ad aggiungersi i costi degli strumenti di cui ci si deve dotare, ad esempio: i software HR per la scrematura, gli strumenti di gestione, abbonamenti a LinkedIn.
Spesso, sommando tutte le uscite e comparandole al numero di selezioni effettivamente chiuse durante l’anno, ci si accorge che più della metà dei costi potrebbero essere dimezzati con l’utilizzo di una società di Headhunting. Certamente ci saranno costi di attivazione, ma la parte variabile ti permetterà di pagare solo per le selezioni andate a buon fine e non per quelle andate a vuoto.
- L’Head Hunter trasmette ai candidati i tuoi valori e la tua immagine aziendale
Gli standard di qualità ed efficacia che si possono raggiungere avvalendosi di un Head Hunter esterno sono molto alti grazie alla relazione che sono in grado di costruire con i talenti.
Quando i candidati verranno presentati all’azienda non si avranno di fronte solo un nome e un cognome, ma persone con un percorso alle spalle e una serie di soft e hard skill da conoscere. Un altro vantaggio nell’affidarsi ad un Head Hunter è il suo essere super partes, un mediatore che si occupa del candidato in un momento delicato come il cambio lavorativo, ma allo stesso tempo è un consulente che cura gli interessi dell’organizzazione, promuovendone l’immagine e il progetto.