Dalla metà di dicembre dovrebbe iniziare anche in Italia la vaccinazione anti-Covid dei bambini fra i 5 e gli 11 anni e il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri ha ribadito che occorrerà vaccinarne almeno la metà, quindi raggiungere almeno 1,5 milioni di bimbi. Per avviare l’operazione si sta aspettando il via libera dell’Ema, l’autorità che controlla i farmaci in Europa, dopo che le autorità americane hanno l’ok per il vaccino Pfizer-BionTech mentre continuano a verificare quelli di Moderna che ha presentato domanda più tardi della concorrente.
Un’esigenza dettata dalle statistiche. Negli ultimi tempi, in Italia è stato riscontrato che il 20% dei nuovi contagi si concentrano in persone con meno di 20 anni. Un dato logico se si pensa che questa fascia d’età in gran numero ogni mattina si reca a scuola e comunque vive una socialità mediamente molto elevata. Sempre fra i giovani e i giovanissimi italiani negli ultimi tempi è stato registrato un aumento delle polmoniti.
Com’è noto negli Stati Uniti la vaccinazione dei bambini – con il farmaco Pfizer – è stata convalidata il 26 ottobre dall’Autorità indipendente che controlla i farmaci, la FDA. Gli studi clinici hanno dimostrato che il vaccino Pfizer-BioNTech (con tecnologia Rna-messaggero) è efficace per circa il 91% dei casi nella prevenzione dell’infezione da Sars-CoV-2 anche nei bambini dai 5 agli 11 anni.
Circa 4.650 bimbi hanno partecipato allo studio; quasi due terzi hanno ricevuto dosi di vaccino con un dosaggio pari a un terzo di quelle del farmaco per adulti (gli altri hanno ricevuto un placebo). In una procedura simile a quella utilizzata per vaccinare gli adulti i bambini hanno ricevuto due dosi, a tre settimane di distanza.
Per gli adulti, i vaccini con tecnologia mRNA hanno provocato una piccolo aumento di miocarditi, cioè una leggera infiammazione del rivestimento intorno al cuore, in particolare nei giovani uomini. Ma nei bambini fra i 5 e gli 11 anni testati non si sono verificate miocarditi di alcun genere il che è considerato un segnale assai incoraggiante.
Occorre aggiungere che nelle prossime settimane dovrebbe arrivare anche l’autorizzazione Usa per il farmaco Moderna la cui sperimentazione è articolata su 16.000 bambini.
Ora la parola passa alle autorità europee e(Ema) e poi a quelle italiane (Aifa).
Al di fuori dell’Europa e degli Stati Uniti, secondo il report giornaliero dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, il vaccino Sinopharm è autorizzato per i bambini di età superiore a tre anni in Cina, Bahrain, Emirati Arabi e Argentina, quello Sinovac in Cile, Ecuador e Indonesia per i bambini di età superiore ai sei anni. Mentre a Cuba vengono usati i due vaccini nazionali approvati nei bambini di età superiore ai due anni.