È morta il 1° agosto nella sua casa di Tuckerton, nel New Jersey, Gina Marie Krasley, una delle protagoniste della trasmissione “Vite al Limite 2020”, il reality che racconta sacrifici e frustrazioni di americani obesi alle prese con la dieta, trasmesso in Italia da Real Time.
Nel reality, la 30enne Krasley aveva rivelato che le sue lotte con il peso erano iniziate da bambina, quando aveva subito abusi fisici e verbali ai suo padre e si era rifugiata nel cibo per trovare conforto. Nell’episodio aveva raccontato anche la sua relazione con sua moglie Beth e lo stress che la sua salute aveva portato sulla vita domestica della coppia.
Dopo essere apparsa nello show, Krasley è rimasta in contatto con il pubblico tramite i social media. Come ricordato dalla famiglia anche nel suo necrologio, la danza era stata la sua passione per tutta la vita. Uno dei suoi sogni era quello di aprire una scuola di danza per bambini con bisogni speciali.
Nel frattempo, ha utilizzato TikTok per condividere la sua danza e le sue coreografie, promuovendo l’idea che «la danza non ha limiti di dimensioni». I suoi video avevano spronate altre donne in sovrappeso a fare lo stesso. Krasley era apparsa anche nel film di Matt Mulhern del 1998 «Walking to the Waterline».
La sua famiglia ha incoraggiato pubblicamente donazioni a enti di beneficenza per la salute mentale, in onore di Krasley, e ha chiesto ai partecipanti al funerale di indossare abiti viola e rosa, i suoi colori preferiti. La famiglia chiede che al posto dei fiori, coloro che desiderano onorare Krasley facciano una donazione a un ente di beneficenza per la salute mentale di loro scelta. Secondo Ace Show Biz, poche settimane prima della sua morte, Krasley aveva detto ai suoi seguaci sui social media che aveva sviluppato una malattia non identificata.
La causa della sua morte tuttavia non è stata rivelata, anche se il suo necrologio dice che è morta «a casa circondata dalla sua amorevole famiglia».
In un video, ha descritto i suoi sintomi, che includevano immobilità, dolore alle gambe e intorpidimento delle dita. Krasley ha detto che sua madre ha dovuto tenere in mano il suo telefono per filmare la clip poiché le sue dita erano molto intorpidite. Ha detto ai suoi seguaci che sarebbe andata da un neurologo il 29 luglio e che stava ricevendo assistenza domiciliare in quel momento.
Con la scomparsa di Gina Marie Krasley salgono ad 8 i protagonisti della serie “Vite al Limite” deceduti durante o dopo la registrazione degli episodi per complicazioni legate alla grave obesità. Il programma tv, che in Usa va in onda su Tlc e che segue il percorso dei pazienti del famosissimo dottor Nowzaradan, uno dei pochi che accetta di trattare pazienti che arrivano anche a più di 300 kg, ha dato vita anche a due spin-off: “Vite al limite e poi”, che segue i pazienti dopo l’intervento di by-pass gastrico per verificare che continuino i progressi, e “Skin Tight” (La mia nuova pelle) in cui in un momento ancora successivo i pazienti dimagriti vengono sottoposti all’operazione di rimozione della pelle in eccesso. Ma diversi di loro sono morti durante il percorso perché anni di obesità grave avevano messo a dura prova il loro sistema cardio-circolatorio e non solo: prima di Gina Maria Krasley, 30 anni, erano deceduti anche Henry Foots (nel 2013 a 54 anni), Robert Buchel (nel 2017 a 41 anni), James «L.B.» Bonner (suicida a 30 anni nel 2018), Lisa Fleming (nel 2018 a 50 anni), Sean Milliken (nel 2019 a 29 anni), Kelly Mason (nel 2019 a 42 anni), Coliesa McMillian (nel 2020 a 41 anni).