Non si placano le proteste dei cittadini del comune vesuviano di Palma Campania che si oppongono alla realizzazione del Biodigestore. Il presidente dell’associazione “Terra Nostra”, in cui convergono i cittadini intenzionati a battagliare per opporsi alla nascita del sito a Palma Campania, ha scritto una lettera pubblica al sindaco che pubblichiamo integralmente:
“Gentile Sindaco,
la giunta comunale da Lei presieduta con delibera n. 106 dell’ 08.07.21 ha revocato la delibera n. 4 del 14.01.2020 con la quale aveva dato disponibilità sul NOSTRO TERRITORIO alla realizzazione di un mega impianto di biogas anaerobico, testualmente in quanto era giunta una nota prot. 0015424 del 28.06.2021 dell’ A.T.O. NA3, nella quale si riferiva “che al momento non esistono finanziamenti pubblici destinati alla realizzazione dei predetti impianti”.
Nel ringraziarLa perché, anche se per una ragione diversa, si è realizzato quello per cui questa associazione sta lottando e per cui si ebbero a raccogliere ben 4.393 firme dei nostri concittadini, (tante in periodo di covid) dichiaratisi contrari alla nascita di tale impianto con la petizione prot. 9330 del 16.04.2021, mi corre obbligo di farLe notare quanto segue:
La nascita di un comitato di cittadini, le lunghe riunioni, la trasformazione in associazione, l’ingresso continuo di nuovi soci, la crescita costante sulla pagina Facebook per una continua informazione sulla tematica, l’incontro in piazza per la distribuzione del giornalino “No biogas” non sono state per nulla bastevoli a mettere l’amministrazione davanti alle proprie responsabilità, visto che la revoca è dovuta alla sola mancanza di finanziamenti regionali.
Le motivazioni della revoca non costituiscono una pietra tombale sulla costruzione del biogas, anzi lasciano la porta spalancata ad una possibile nuova disponibilità a tale impianto se arriveranno i fondi regionali.
Dire che non si farà perché al momento mancano i soldi pubblici significa che la questione è sospesa e che il discorso potrà essere ripreso nel momento in cui la regione avrà le risorse economiche per finanziare tale impianto. Non sembra esservi una motivazione di sopravvenuta rivalutazione dell’interesse pubblico ma solo una carenza di finanziamenti atti a soddisfare un interesse ancora persistente. E’ così, o abbiamo interpretato malevolmente tale revoca?
In questa delibera viene riportata integralmente la precedente ma nulla vien detto in considerazione delle migliaia di proteste sollevate nel paese ed in ogni parte di Italia contro la nascita di tali impianti di biogas anaerobici nè vengono valutate le conseguenze nefaste sulla salute dei cittadini, già esistenti e verificatesi a Foce (a meno di 2 km da Palma) proprio a causa di un impianto di biogas della stessa tipologia scelta dalla N/s ‘amministrazione.
Per rendersi conto delle proteste basterà collegarsi a google, digitando: isde-italia Palma Campania” per notare la netta posizione di contrarietà alla nascita del biodigestore anaerobico in zona.m.
Una delibera, quella revocata, in cui si omettono pareri contrari come quello espresso dal presidente di zona che ha già più volte espresso pubblicamente alla Sua persona la contrarietà a tali simili impianti (durante la riunione dell’A.T.O. e l’assemblea popolare, mediante lettera inoltrata al comune) e si leggono clamorose inesattezze richiamate in maniera strumentale come l’esistenza di ipotetici pareri favorevoli al biogas anaerobico di Legambiente e dell’Associazione medici per l’ambiente, senza considerarsi che la prima (Legambiente) è favorevole agli impianti biogas ma puntualizza che gli stessi dovranno essere collocati in luoghi distanti da quelli abitati: il problema per Legambiente non è la realizzazione dell’impianto ma la sua ubicazione, altrimenti non si spiegherebbe come mai la stessa abbia presentato ricorsi al Tar contro la realizzazione di diversi impianti da ubicarsi nei pressi di civili abitazioni (come si intendeva fare a Palma C. collocando tale impianto nella zona industriale).
La destinazione urbanistica dell’area industriale è fuori ogni discussione ma non può non constatarsi che è immediatamente a ridosso del centro abitato e della periferia ugualmente abitata.
Pertanto, nel contemperamento di contrapposti interessi, quello alla realizzazione di un impianto di biogas e quello della tutela della salute, si sarebbe dovuto dare prevalenza a quest’ultima e considerarla elemento di rivalutazione dell’interesse pubblico da manifestarsi con la delibera oggi revocata, invece, per sola carenza di finanziamenti.
In buona sostanza, con questa delibera l’amministrazione non ha fatto un passo netto indietro sull’idea dell’impianto ma ne ha subordinato la valutazione a un finanziamento.
La delibera regionale di ubicazione dei siti aveva escluso il N/s territorio come destinatario di un impianto di biogas, mentre lo stesso era stato autorizzato solo perché Lei si era autoproposto con finanziamenti privati, anche se oggi sembra essere di parere contrario.
Tutto questo sembra solo una “pausa di riflessione” in attesa delle prossime elezioni e dei prossimi bandi regionali, ma perché non sfruttare questo tempo per esprimere in maniera chiara una rivalutazione dell’interesse pubblico, che soddisferebbe maggiormente le istanze della Sua popolazione, e perché non calendarizzare e realizzare il regolamento comunale che disciplini le modalità e lo svolgimento di un referendum, così come da Lei riferito a riscontro della petizione popolare, protocollata al n. 11840 del 17.05.2021?
Tanto sento di doverLe rappresentare, ringraziandoLa per l’attenzione.
Sorrentino avv. Vincenzo”