Tra le parole più digitate sui motori di ricerca, i metodi per cancellare le cicatrici sono ai primi posti della classifica.
La chirurgia estetica, infatti, ha sviluppato una serie di tecniche moderne che aiutano, sia gli uomini che le donne a liberarsi dalla forzatura di convivere con un segno che molto spesso è associato anche a un brutto ricordo o a un episodio infelice della propria vita, concorrendo a generare una situazione psicologica particolarmente difficile da gestire. Inoltre, non è da tralasciare la componente funzionale che può manifestarsi con problemi di sensibilità cutanea, aderenze sottocutanee, perdita di elasticità e/o trazione cutanea nell’area della cicatrice. Infatti, molto spesso una cicatrice può comportare anche gravi conseguenze per la salute, come nel caso dello svilupparsi di aderenze in grado di ostacolare il corretto funzionamento di organi e tessuti in profondità. Le aderenze, nella maggior parte dei casi, richiedono un intervento chirurgico per rimuoverle e promuovere condizioni che non permettano la recidiva.
In primis è fondamentale prendersi cura delle cicatrici, seppure sempre più persone sono propense a ricorrere alla soluzione chirurgica per rimodulare i margini della cicatrice.
I trattamenti non chirurgici, invece, tendono ad eliminare il problema stimolando la cute a sintetizzare nuova elastina e collagene, cercando di riportare la pelle ad una condizione naturale.
Vediamo, nello specifico, quali sono i metodi e i trattamenti utili a rimuovere le cicatrici più diffusi ed efficaci.
Molto in voga, senza dubbio, i trattamenti laser per l’eliminazione delle cicatrici. In genere, si utilizzano laser in grado di appiattire la cicatrice e stimolare la produzione di collagene ed elastina. Il risultato estetico è positivo anche nei casi di cicatrici eritematose ed estese. Una seduta di trattamento laser ha una durata variabile dai 30 ai 60 minuti ma necessitano dalle 5 alle 10 sedute per ottenere un risultato definitivo.
La crioterapia è invece una tecnica che si basa sul congelamento della cicatrice mediante azoto liquido e la conseguente necrosi dei tessuti che richiama la produzione di nuova cute. Non è una tecnica invasiva né dolorosa, sebbene non sia scongiurato il pericolo che possa provocare possibili complicanze.
La tecnica della dermoabrasione è molto diffusa e garantisce risultati soddisfacenti e prevede la rimozione meccanica o chimica degli strati superficiali di pelle per stimolare la produzione di nuovi tessuti eliminando la cicatrice antiestetica.
I filler e i lipofiller, possono essere impiegati per la cura di cicatrici atrofiche e soprattutto per il trattamento delle cicatrici da acne. La tecnica prevede l’iniezione di sostanze “riempitive”, come il grasso autologo nel caso del lipofiller, nello strato sottocutaneo per sopperire alla mancanza di tessuto nella cicatrice. Alcuni filler hanno anche il compito di stimolare la produzione di collagene ed elastina aiutando i tessuti a rigenerarsi.
Needling e microneedling sono due tecniche affini e largamente utilizzate per il ringiovanimento cutaneo. Il principio d’azione si basa sulla produzione di microlesioni cutanee con piccoli aghi al fine di stimolare la produzione di nuovo collagene ed elastina e dunque tessuti più giovani e tonici. Particolarmente efficace nel trattamento delle cicatrici da acne è altresì funzionale al trattamento di cicatrici atrofiche.
Per comprendere quale sia la soluzione più adatta alla propria cicatrice è sempre opportuno richiedere la consulenza di uno specialista.