Forse sei proprietario di un terreno agricolo che al momento non stai sfruttando pienamente. Hai pensato di farlo valutare per la costruzione di un impianto fotovoltaico? Ecco qualche informazione, che abbiamo ricavato dal sito http://terrenifotovoltaico.com/, leader del settore.
Una procedura che porta solo vantaggi
Tutti siamo portati naturalmente a diffidare delle soluzioni che sembrano troppo belle per essere vere. Eppure l’affitto dei terreni per l’uso del fotovoltaico sembra ricadere effettivamente in questa categoria di azioni.
L’intera procedura burocratica, spesso lunga e brigosa, è curata interamente dalle società che affittano il terreno.
Il sopralluogo per la valutazione (che comprende l’analisi dei vincoli territoriali, le caratteristiche del terreno, la richiesta delle autorizzazioni) non grava sulle spalle del proprietario ma degli affittuari.
Se necessario l’adeguamento delle strutture, per esempio l’eliminazione dell’Eternit da un tetto o una copertura industriale o agricola, sarà l’azienda a provvedere gratuitamente.
Lo stesso vale per l’installazione, la manutenzione e lo smontaggio dell’impianto al termine del contratto: il proprietario non deve occuparsi di nessuna di queste azioni.
Da ultimo, ovviamente, c’è il canone di affitto di cui si beneficia: indicativamente tra i 2000 e i 4000 euro l’anno per ogni ettaro di superficie ricoperta di pannelli solari, liquidati in un solo versamento.
Tematiche ambientali
Moltissime delle persone che si avvicinano al business dell’ecologia e delle fonti rinnovabili lo fa anche per ragioni di interesse ambientale.
L’energia solare è enormemente meno inquinante delle risorse non rinnovabili. L’obiettivo in molti paesi europei e del mondo è di liberarsi in pochi anni dalla dipendenza dalle fonti non rinnovabili, come il petrolio, per passare a metodi meno costosi e meno inquinanti di alimentare veicoli, ambizioni, industrie. Contribuire a questo indispensabile processo porta le aziende non sono a farsi portavoce di nuove esigenze e nuovi modi di vivere l’ambiente, ma ad essere maggiormente competitive nei confronti di eventuali investitori, già molto interessati a queste tematiche.
Dall’altra parte, poi, c’è la questione Eternit. L’amianto è stato usato come materiale da copertura ignifuga per decenni, prima che si certificassero le sue capacità cancerogene. La sostanza è ad oggi bandita ed è necessario smaltirla in assoluta sicurezza e seguendo rigidi protocolli sanitari nazionali.
Una copertura in Eternit è pericolosissima per chi lavora sotto di essa: nessun imprenditore vuole mettere ad un rischio potenziale i propri lavoratori. La scelta di adibire i terreni e le coperture al fotovoltaico permette di intervenire senza costi per l’eliminazione dell’Eternit, migliorando l’ambiente di lavoro e aumentando la sicurezza dei dipendenti. Senza considerare, poi, le salate multe per chi non adegua i propri spazi alle più recenti normative.