La nuova classificazione europea è destinata a cambiare lo scenario anche in Italia, introducendo delle restrizioni più severe nelle zone maggiormente a rischio: nella fattispecie, anche nel nostro Paese verrà introdotta la zona rosso scuro che cambierà le regole circa gli spostamenti non essenziali da e per l’estero.
Anche l’Italia avrà delle zone rosso scuro: lo ha annunciato il commissario Ue per la Giustizia Didier Reynders durante la conferenza stampa sulle nuove misure europee per gli spostamenti all’interno e all’esterno dell’Unione.
Visto l’aumento dei casi e il peggioramento della situazione Covid-19 in Europa, aggravati dal diffondersi di nuove varianti più contagiose, la Commissione europea ha deciso di introdurre le aree rosso scuro in Europa (oltre alle già esistenti zone rosse, arancioni, verdi e grigie) negli Stati con almeno 500 casi ogni 100mila abitanti in 14 giorni.
Essere in zona rosso scuro significa che per viaggiare all’estero sarà obbligatorio il tampone pre-partenza e la quarantena all’arrivo. Previste eccezioni per i lavoratori e studenti transfrontalieri, e per chi deve spostarsi per motivi di salute o per gravi questioni familiari (tra cui funerali e visite a parenti malati in stato terminale), nonché per chi lavora nel settore dei trasporti.
Una restrizione che limita a regolamentare gli spostamenti internazionali non essenziali senza imporre il blocco delle frontiere o il divieto di viaggi, misure che danneggiano gravemente l’economia, ma non limitano molto la circolazione del virus.
“Ci saranno regioni rosso scuro in Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Germania e Paesi scandinavi”, ha annunciato Reynders, mostrando oggi una simulazione di come sarà la nuova mappa del contagio in Europa secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Si coloreranno di rosso scuro anche Irlanda, Germania, Repubblica Ceca, Baltici, Svezia, Cipro e alcune zone dell’Europa centro-orientale. L’unica ad avere delle zone verdi è la Grecia.
Attualmente le aree sono contrassegnate nei seguenti colori:
- verde se si registrano meno di 25 nuovi casi su 100.000 e il tasso di positività del test inferiore al 4% nell’arco di 14 giorni;
- arancione se il tasso di notifica in 14 giorni è inferiore a 50 casi per 100.000 ma il tasso di positività del test è del 4% o superiore o, se il tasso di notifica di 14 giorni è compreso tra 25 e 150 casi per 100.000 e il tasso di positività del test è inferiore al 4%;
- rosso se il tasso di notifica di 14 giorni è di 50 casi per 100.000 o superiore e il tasso di positività del test è del 4% o superiore o se il tasso di notifica di 14 giorni è superiore a 150 casi per 100.000;
- grigio se le informazioni sono insufficienti o se il tasso di test è inferiore a 300 casi su 100.000.
L’Italia sarà uno dei Paesi con alcune regioni color rosso scuro, ossia zone ad alto rischio Covid dove i tassi di notifica di nuovi casi negli ultimi 14 giorni è pari o superiore a 500 su 100.000 abitanti.
Le regioni italiane che rischiano la zona rosso scuro nella nuova classificazione europea sono Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Alto Adige.
Diventare zona rosso scuro significa che a chi viene da queste aree un Paese deve richiedere il tampone negativo effettuato 48-72 ore prima e prevedere un periodo di autoisolamento fino a 14 giorni. Le condizioni sarebbero bilaterali (lo stesso farebbe la zona rosso scuro italiana a chi arriva da un altro Paese).