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Emergenza covid: nuovo Dpcm entro il 16 gennaio, le misure al vaglio del governo

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
12 Gennaio, 2021
in In evidenza, News
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Emergenza covid: il governo studia le soluzioni da adottare dal 7 gennaio
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conte-5-2“Ci aspettiamo che la crescita continui nei prossimi giorni. Senza le misure che abbiamo adottato nei giorni festivi avremmo avuto una moltiplicazione che avrebbe portato l’epidemia fuori controllo già in questi giorni”, lo ha dichiarato il ministro Speranza, confermando quindi l’indiscrezione già trapelata da qualche giorno che palesa la volontà del governo di introdurre ulteriori restrizioni per contenere l’incremento dei contagi da covid-19.

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Si preannuncia particolarmente rigido il Dpcm in vigore dal 16 gennaio che non solo riconfermerebbe i divieti introdotti dal sistema di divisioni in zone – rossa, arancione e gialla –  ma andrebbe ad introdurre anche nuove restrizioni.

Scongiurata l’ipotesi di fare tutta Italia zona arancione il sabato e la domenica, come avvenuto il 9 e 10 gennaio, consentendo dunque alle Regioni più virtuose di tenere aperti bar e ristoranti nelle regioni che rientrano nella zona gialla, bocciata anche la proposta del governatore della Campania Vincenzo De Luca di dichiarare zona arancione l’intero territorio nazionale.

Boccia ha anticipato che saranno confermati il divieto di spostamento tra le Regioni e anche la possibilità di rendere ancora più severi i criteri per la determinazione della zona, “per facilitare l’ingresso in arancione, provando a lavorare sull’indice di rischio e non sull’Rt”.

L’idea avanzata dall’Istituto superiore di Sanità di decidere i passaggi di colore in base all’incidenza dei contagi sulla popolazione è stata scartata praticamente da tutti, perché avrebbe avvantaggiato chi fa pochi tamponi e addirittura avrebbe invogliato a farne ancora meno.

Quasi certo che al Parlamento verranno presentati due provvedimenti: un nuovo Dpcm e un decreto legge, che come anticipato nei giorni scorsi prorogherà lo stato di emergenza al 30 aprile, e si procederà di 3 mesi in 3 mesi, sia per gestire al meglio questa fase di campagna vaccinale sia per consentire la proroga dello smart working.

Cambiati i parametri Rt per definire l’ingresso di una Regione in zona rossa, arancione o gialla, di fatto sono state abbassate le soglie di entrata in fascia rossa e arancione. Ecco come funziona adesso:

  • Rt compreso tra 1 e 1,25: zona arancione
  • Rt uguale o superiore a 1,25: zona rossa.

Queste le misure che probabilmente verranno introdotte dal governo con il prossimo Dpcm, atteso per il 16 gennaio.

Coprifuoco e spostamenti

Prosegue la divisione delle Regioni a colori. Confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5. Confermata anche la zona gialla rafforzata e cioè saranno comunque sempre vietati gli spostamenti tra Regioni, salvo per comprovate esigenze di lavoro, salute o necessità.

Maggioranza ancora divisa riguardo alla zona arancione: potrebbe essere mantenuta la deroga che permette a chi abita in un piccolo comune sotto i 5mila abitanti di muoversi fino a 30 km di distanza, anche in un altro Comune o Regione, senza però poter raggiungere nessun capoluogo di provincia.

Amici e parenti

Confermato che non si potrà  invitare a casa più di 2 persone non conviventi, anche in zona gialla, ma il Governo deve ancora stabilire se porla come “forte raccomandazione” o inserirla come obbligo.

Il premier Conte spinge per il rinnovo della deroga che consente l’uscita dal Comune, ma restando nella propria Regione, di 2 adulti con figli minori di 14 anni per andare a trovare amici e parenti una sola volta al giorno.

Non ci saranno controlli all’interno delle abitazioni e le verifiche potranno essere svolte soltanto in strada.

Bar e ristoranti

Dopo le scene viste nelle grandi città, da Milano a Lucca, da Roma a Torino a Catania, il Governo sembra ormai aver deciso per un inasprimento delle regole per i bar e i locali, ma non per i ristoranti.

Bar, pub e locali non solo continueranno a chiudere alle 18 in zona gialla, e restare chiusi in zona arancione e rossa, ma anche i servizi di asporto subiranno una frenata in tutte le fasce: anche questi verranno stoppati alle 18, anziché alle 22 come avvenuto finora.

Consentita invece la consegna a domicilio senza limiti di orario.

Rimarrebbe invece invariato l’asporto per i ristoranti.

Weekend

Nei weekend continuano a restare chiusi i centri commerciali.

Palestre e piscine

Rimangono chiuse palestre e piscine, ma se l’indice Rt dovesse scendere il Governo potrebbe poi valutarne l’apertura almeno per le lezioni individuali.

Musei

Il ministro della Cultura Dario Franceschini sta spingendo per la riapertura dei musei almeno nelle zone gialle, con ingressi contingentati. Nessuna novità invece per cinema e teatri.

Impianti da sci

Una data per la riapertura degli impianti da sci c’era già: il 18 gennaio. Ma ad oggi sembra difficile che riescano a riaprire davvero. L’ala rigorista del Governo chiede che le piste da sci restino chiuse “almeno nelle Regioni che hanno deciso di non riaprire le scuole”.

Fascia bianca

Altra novità del nuovo Dpcm è l’aggiunta di una quarta zona colorata: a gialla, arancione e rossa si aggiungerà la zona bianca, pensata per dare un segnale di “prospettiva di uscita dalla pandemia”.

Una sorta di ritorno alla normalità, con spostamenti liberi ovunque e la riapertura di tutte quelle attività rimaste chiuse sino ad oggi, come cinema, teatri, musei, sale da concerto, palestre e piscine, ma sempre con l’uso obbligatorio di mascherine e distanziamento. Un ipotesi che al momento appare un miraggio per tutte le regioni italiane.

Se inizialmente si era pensato di far scattare la zona bianca con indice Rt inferiore 1 e un livello molto basso di rischio, situazione che ad oggi nessuna Regione presenta, ora i criteri potrebbero essere ancora più stringenti: la zona bianca scatterebbe solo con un Rt ancor più basso di 0,50, ma anche tenendo presenti altri indicatori.

Ristori

Il nuovo Dpcm si accompagnerà sicuramente a nuovi ristori per tutte quelle attività che sono state costrette alla chiusura causa restrizioni e che hanno perso importanti quote di fatturato.

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