Dal 20 novembre 2020 e fino al 15 gennaio 2021 è possibile presentare domanda per i contributi a fondo perduto del Decreto Ristori e Ristori bis.
A renderlo non è l’Agenzia delle Entrate con un comunicato stampa in cui si riepilogano le istruzioni da seguire e i requisiti da rispettare.
Due sono i principali fattori da considerare per le partite IVA: codice ATECO dell’attività e classificazione del territorio di appartenenza, ovvero se la Regione rientra in zona gialla, arancione e rossa.
Soltanto coloro che non hanno beneficiato dei contributi a fondo perduto del Decreto Rilancio e che quindi non hanno mai avuto accesso alla misura devono presentare domanda tramite il portale Fatture e Corrispettivi.
Tutti gli altri ricevono in automatico l’accredito degli importi, maggiorati rispetto alla prima tranche ricevuta in percentuale diversa base al settore di appartenenza: i primi bonifici sono partiti lo scorso 6 novembre 2020.
Di seguito, alcuni collegamenti utili:
- modulo di domanda;
- istruzioni per la compilazione;
- guida sui contributi a fondo perduto per i settori economici con nuove restrizioni.
Fino al prossimo 15 gennaio i soggetti interessati possono inviare domanda per l’accesso ai contributi a fondo perduto del Decreto Ristori e Ristori bis in maniera telematica.
Il canale da utilizzare è sempre il portale Fatture e corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa è possibile utilizzare un software di compilazione e inviare la domanda con l’applicativo “Desktop telematico”.
Gli aspiranti beneficiari possono accedere al portale e inviare la richiesta per ricevere gli importi a cui hanno diritto tramite una delle seguenti tipologie di credenziali:
- Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia;
- SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale;
- Carta nazionale dei Servizi (Cns).
Tra i dati da indicare nel modulo di domanda anche i codici fiscali del richiedente, dell’eventuale rappresentante o intermediario, le informazioni sulla sussistenza dei requisiti e l’Iban del conto corrente su cui ricedere l’accredito.
Come per la prima tornata, in caso di errore è anche possibile presentare una nuova domanda che annulla la precedente in caso di errore.
Domanda contributi a fondo perduto al via, quali sono le partite IVA che possono presentare la richiesta
I due decreti, DL numero 137 e numero 149 del 2020, approvati a distanza di poco tempo l’uno dall’altro hanno delineato la platea di beneficiari dei nuovi contributi a fondo perduto sulla base delle nuove restrizioni imposte a partire dal 24 ottobre e dal 3 novembre 2020.
In entrambi i casi, per poter presentare domanda, la partita Iva deve risultare attiva in data antecedente al 25 ottobre 2020 e non cessata al momento della presentazione della richiesta.
Oltre a questa condizione primaria, i due provvedimenti emergenziali riconoscono un supporto economico ai soggetti che rientrano nelle categorie che seguono:
- Decreto Ristori:
- partite IVA che esercitano come attività prevalente una di quelle rientranti nei codici Ateco elencati nella tabella dell’allegato 1 al DL numero 137 del 2020;
- fatturato e corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Requisito non necessario se la partita Iva è stata attivata a partire dal 1° gennaio 2019;
- Decreto Ristori bis:
- titolari di partita iva che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nelle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità, zone rosse;
- esercitare come attività prevalente una di quelle rientranti nei codici Ateco elencati nella tabella contenuta dell’allegato 2 del Decreto Ristori bis;
- fatturato e corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019, requisito non necessario se la partita iva è stata attivata a partire dal 1° gennaio 2019.
Oltre ad essere fondamentale per verificare se è possibile accedere o meno al contributo a fondo perduto, il Codice ATECO di appartenenza determina anche la percentuale della maggiorazione prevista per il settore di riferimento.
Gli importi dei nuovi contributi a fondo perduto, infatti, si calcolano in due fasi:
- si determina la base di calcolo, minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche, applicando alla differenza tra l’importo del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’analogo importo del mese di aprile 2019, una delle seguenti percentuali:
- 20%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono inferiori o pari a 400.000 euro;
- 15%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano i 400.000 euro ma non l’importo di 1.000.000 di euro;
- 10%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano 1.000.000 di euro;
- il risultato del calcolo della prima fase viene aumentato moltiplicando l’ammontare per la quota percentuale del Codice ATECO.
Tutte le informazioni e le istruzioni per presentare domanda di accesso ai nuovi contributi a fondo perduto sono contenute anche nella guida dell’Agenzia delle Entrate “Contributi a fondo perduto per i settori economici con nuove restrizioni”.