Morti per onorare il giuramento d’Ippocrate, per tenere gli ambulatori aperti e permettere ai pazienti di trovare assistenza anche nel pieno della pandemia. La specialistica ambulatoriale interna di Napoli piange la scomparsa di Luigi Pappalardo (diabetologo Torre del Greco) e Raffaele De Iasio (medico legale responsabile del carcere di Secondigliano). Entrambi poco più che sessantenni, i due medici sono scomparsi all’affetto dei propri cari quasi in contemporanea, uniti dalla passione per la medicina, dalla volontà di prendersi cura del prossimo, sono andati avanti senza remore sino alla fine.
«In meno di un mese – ricorda con dolore Gabriele Peperoni, vicepresidente nazionale del SUMAI) – abbiamo perso tre colleghi. La dimostrazione, qualora ve ne fosse ancora bisogno, che ci troviamo al cospetto di un nemico che non guarda in faccia a nessuno, che sta colpendo tutte le categorie mediche e sanitarie indistintamente e subdolamente. Donne e uomini che nonostante il pericolo continuano a svolgere il proprio dovere, la propria professione, la propria missione».
Gli specialisti ambulatoriali del SUMAI – dicono dal sindacato – onoreranno i propri caduti continuando a lavorare e operare negli ospedali, nell’università ma soprattutto nelle strutture territoriali e a domicilio dei pazienti laddove con malcelata superficialità non sempre si forniscono dispositivi di sicurezza e mezzi all’altezza dei rischi incombenti. «Alle famiglie dei colleghi caduti – conclude Peperoni – va la più profonda solidarietà e vicinanza di tutti gli specialisti, di tutti i medici».