Gerardo era un 31enne di Sapri molto simile a Massimo Troisi, nella fisionomia e nella corporatura.
Fu contattato dalla produzione de Il postino, alla ricerca di qualcuno che sostituisse nelle scene più pesanti un Massimo, sempre più stanco e affaticato.
Appena si incontrarono per entrambi fu come guardarsi allo specchio: “Massimo, resosi conto del mio imbarazzo, mi abbracciò e mi disse ‘E tu mo ti fai vedere’.”
Per più di un mese fu la sua controfigura. Era quello che pedalava sotto il sole di Procida, o si fermava ad ammirare il tramonto in cima alla collina, con quella bici tra le mani.
Durante le riprese del film, Elena, la moglie di Gerardo, rimase incinta. Massimo le si avvicinava e le chiedeva: “Come sta Pablito? Mi raccomando, lo dobbiamo chiamare Pablito”, manifestando così l’intenzione di chiamare il nascituro con lo stesso nome del figlio del protagonista del film, quel postino che oggi sappiamo essere l’ultimo personaggio interpretato da Massimo Troisi.
L’ultimo ciak fu il 3 giugno. Massimo li salutò così: “Vi amo tutti, non dimenticatevi di me”.
Il giorno dopo, Massimo Troisi morì.
Oggi Gerardo ha 25 anni in più, una carriera da insegnante, un bed&breakfast e nessun altro ricordo dal mondo del cinema. Ha anche un libro che Massimo gli regalò con una dedica: “A Gerardo, per la pazienza e l’abnegazione con le quali ha reso più piacevole e meno faticoso il mio lavoro”. Aver reso meno faticoso il suo lavoro, l’onore più bello.
Quel figlio nato poco dopo la morte di Troisi, non l’ha chiamato Pablito. D’accordo con sua moglie, decise di chiamarlo Massimo.
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