All’incirca un anno dopo il fragoroso spettacolo pirotecnico voluto per festeggiare l’inaspettata scarcerazione dei fratelli Casella, tra i palazzi di via Franciosa si registra l’ennesima serata all’insegna di spettacoli pirotecnici e schiamazzi.
Un venerdì sera animato da un clima euforico che si è protratto fino a tarda sera e che concorre a ricordare che sulla scena camorristica ponticellese ci sono anche loro, i fratelli Casella. Da sempre dediti al controllo della zona di loro stretta competenza, le palazzine di edilizia popolare di Luigi Franciosa che hanno difeso con le unghie e con i denti anche e soprattutto durante il periodo in cui a detenere il controllo di Ponticelli erano i De Micco, i Casella restano un focolaio camorristico attivo a Ponticelli.
I Casella, in sordina e lontano dai riflettori, in quegli anni tentavano di scalzare l’egemonia dei De Micco e per questa ragione smisero di corrispondere il pedaggio della “tassa” sulle piazze di spaccio che gestivano. I De Micco replicarono con il fuoco compiendo un agguato nel quale rimase ferito Giuseppe Casella.
Una faida stroncata sul nascere dai ras dei rispettivi clan, per preservare gli affari e un clima di quieto vivere più propizio per tutti. Una pace che siglarono mostrandosi a passeggio sottobraccio lungo le strade più frequentate di Ponticelli.
Malgrado il blitz che nel 2018 stroncò il clan di via Franciosa, complice un vizio di procedura, i fratelli Giuseppe, Eduardo e Vincenzo, ritenuti dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli ai vertici della cosca attiva nel quartiere Ponticelli, dall’ottobre del 2019 sono tornati in libertà.
Un evento tanto inaspettato quanto clamoroso che ha consentito ai fratelli Casella di ritornare ad occupare la loro postazione in via Franciosa dove, di recente, si torna a registrare la presenza di sentinelle in zone strategiche dalle quali possono godere di una visuale privilegiata che consente agli “angeli custodi” del clan di rilevare con largo anticipo l’arrivo delle forze dell’ordine o di “auto sospette”.
In effetti, i Casella stanno beneficiando di un lungo periodo di calma che gli ha consentito di curare indisturbati i loro interessi: con i De Luca Bossa ben più preoccupati a mantenere il controllo del territorio e al contempo impegnati a monitorare “le stese” capeggiate dall’aspirante ras del rione Conocal, costretti per giunta a guardarsi le spalle dalle indagini che la magistratura ha avviato in seguito al pentimento di Tommaso Schisa, viene da sé che in via Franciosa si registri un clima di apparente calma piatta, ulteriormente favorito dalla temporanea assenza di controlli da parte delle forze dell’ordine operanti sul territorio, di conseguenza impegnate a monitorare le fibrillazioni che maturano su fronti ben più preoccupanti. Un clima di calma apparente suggellato dalla fragorosa festa che ha animato la serata di venerdì 18 settembre.
Risulta piuttosto evidente che in questo momento storico il clan Casella ha diverse e valide ragioni per esultare.