L’epidemia da Coronavirus ha cambiato il nostro mondo, almeno nei mesi passati e, probabilmente, questo accadrà anche nel futuro più immediato. Infatti, moltissime persone hanno sperimentato più o meno lunghi periodi di isolamento, di lockdown o di ricovero in ospedale. Ora che il nostro Paese sta cercando di tornare alla normalità, è essenziale non abbassare la guardia e mantenere in atto tutte le precauzioni necessarie per evitare una seconda crescita del virus, anche e soprattutto in ambito lavorativo. Vediamo, dunque, come tutelare al meglio il lavoratore dal rischio biologico virale da COVID-19.
Comunicazione specifica del DdL sul rischio agenti biologici virali ai lavoratori, RLS; misure di prevenzione e protezione utilizzate
Ai sensi degli articoli 15, 17, 28 e 29, 266-286 del D.lgs. 81/2008 (Testo Unico di Sicurezza sul Lavoro), è necessario dichiarare che: sono stati valutati tutti i rischi con l’RSPP (rischi biologici virali per mansione, da contatti, eccetera) e siano state prese tutte le precauzioni congrue; si sono adottate misure di distanziamento sociale; che si è proceduti a predisporre una attenta pulizia anche mediante l’utilizzo di macchine professionali per la tra cui le lavapavimenti o lavasciuga pavimenti da utilizzare anche con solventi disinfettanti pulizia (per avere un idea date un occhiata al sito di gsdistribution) ; che i soggetti sintomatici devono restare a casa (febbre o sintomi respiratori); che i soggetti positivi non devono per nessun motivo avvicinarsi ai luoghi di lavoro; indicare le misure di prevenzione adottare (ad es.: termoscan, presenza di gel igienizzanti).
Attenzione assoluta alle norme di igiene
Ogni lavoratore deve rispettare – e pretendere che sul luogo siano rispettate – in modo ligio le misure igienico-sanitarie previste dal Governo, tra cui è importante ricordare: igienizzare le mani di frequente con appositi gel virucidi, evitare contatti ravvicinati (no baci, no abbracci, no strette di mano; distanza interpersonale di almeno 1 metro), evitare usi promiscui di bicchieri o oggetti comuni, mantenere igiene respiratoria (ad es.: starnutire all’interno del gomito o di un fazzoletto usa e getta), evitare usi promiscui di antibiotici e di farmaci antivirali senza aver consultato un medico, evitare di portare le mani alla bocca oppure al naso, usare la mascherina correttamente, sanificare gli ambienti dopo l’uso (con prodotti adeguati, specialmente a base alcolica).
Come utilizzare in maniera corretta una mascherina facciale sul luogo di lavoro
Tra i tanti doveri che il COVID-19 ci ha imposto, è anche rilevante seguire qualche regola per portare, rimuovere ed eliminare nella maniera corretta una mascherina usa e getta per il volto. Infatti, questo dispositivo di protezione individuale impiegato per minimizzare i contagi da Coronavirus “invece di proteggerci può divenire una fonte di infezione a causa dei germi che potrebbero depositarsi sopra”: queste sono le parole che ha usato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) in un tutorial che ha recentemente postato nel suo sito internet.
Anzitutto, prima di indossare le mascherine è essenziale igienizzare le proprie mani con un disinfettante a base alcolica o, se non è disponibile, con acqua e sapone sfregando per almeno 20 secondi. Nel momento in cui il dispositivo copre bocca e naso, è necessario accertarsi che non ci sia alcuno spazio fra il volto e la mascherina stessa. È essenziale anche far sì che la mascherina non venga mai a contatto con le nostre mani mentre la stiamo utilizzando; se questo dovesse avvenire, pulire è importante lavare le mani come accennato nelle righe precedenti. Infine, come eliminare la mascherina? È doveroso gettare la mascherina e indossarne una nuova nel momento in cui quella in uso risulta inumidita; non vanno mai e poi mai riutilizzate le mascherine usa e getta. Come togliere la mascherina? Semplice: la si rimuove dal retro e senza toccare la parte anteriore, poi la si getta subito in un recipiente chiuso, e ci si disinfetta correttamente le mani.