Entrerà in vigore lunedì 7 settembre il nuovo DPCM con cui il Governo Conte andrà a prorogare i divieti fissati il 10 agosto scorso per prevenire il contagio da Covid-19.
Un decreto che se da un alto impone nuove restrizioni, dall’altro scongiura il pericolo di un nuovo lockdown, come precisato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Nessun allentamento delle misure di restrizione attualmente vigenti.
Il Presidente del Consiglio ha posto la firma su un nuovo decreto con cui vengono prorogati i divieti fissati il 10 agosto scorso.
Per quanto riguarda l’utilizzo della mascherina – salvo diverse ordinanze locali – viene confermato l’obbligo nei luoghi al chiuso, così come all’aperto in tutte quelle circostanze in cui non può essere garantita la distanza di un metro tra le persone. Restano esclusi i bambini sotto i 6 anni e i disabili.
Mascherine obbligatorie anche sui mezzi pubblici, dove sono state confermate le regole decise dopo il confronto con le Regioni. La capienza massima è stata portata all’80%, un dato che riguarda tanto i posti a sedere quanto chi viaggia in piedi. Inoltre, vi è l’obbligo di prevedere paratie laddove non è possibile garantire il distanziamento.
Riguardo agli scuolabus, invece, questi potranno viaggiare con la capienza massima consentita nei casi in cui il tempo di permanenza degli alunni sul mezzo non supera i 15 minuti. Gli studenti con età superiore ai 6 anni compiuti dovranno indossare la mascherina al momento della salita sul mezzo, a meno che non sia possibile l’allineamento degli alunni su posti singoli escludendo così il posizionamento “a faccia a faccia”.
Restano chiusi stadi e discoteche: le prime partite del campionato della Serie A, quindi, si disputeranno ancora in assenza di pubblico sugli spalti.
D’altronde il Premier Conte lo aveva già dichiarato ai giornalisti, definendo come “inopportuna” un’eventuale decisione di riaprire gli stadi visto che questi sono notoriamente luogo di assembramento, sia all’interno che all’esterno della struttura.
Fino ad oggi l’ingresso e il transito nel territorio nazionale era consentito solamente a coloro che avessero:
- esigenze lavorative;
- assoluta urgenza;
- esigenze di salute;
- esigenze di studio;
- rientro il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Stando alle regole attuali, quindi, le coppie che vivono in Stati differenti non possono ricongiungersi. Dal prossimo lunedì questo sarà possibile, in quanto nel nuovo DPCM si legge che “è consentito l’ingresso nel territorio nazionale per raggiungere il domicilio, l’abitazione e la residenza di una persona, anche non convivente, con la quale vi sia una stabile relazione affettiva”.
Viene confermata anche la validità dell’ordinanza del Ministero della Salute del 12 agosto scorso, la quale obbliga coloro che nei 14 giorni antecedenti al rientro in italia abbiano soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Malta o Spagna a sottoporsi al tampone.
Sono autorizzati al rientro coloro che si sono già sottoposti al test nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale; in alternativa il tampone viene sottoposto direttamente in aeroporto o comunque entro 48 ore dall’ingresso in Italia.