Il cantante neomelodico catanese Niko Pandetta torna a far parlare di sè.
Il neomelodico etneo, finito sotto i riflettori dei media nazionali per le dichiarazioni rese al programma di Rai 2 “Realiti” che oltraggiavano la memoria di Falcone e Borsellino, e già noto per la canzone dedicata allo zio, il boss Turi Cappello, detenuto al 41 bis, poche ore dopo la sparatoria nella quale pochi giorni fa hanno perso la vita due persone e altre 4, invece, sono rimaste ferite, ha salutato con un post su Facebook una delle due vittime dell’agguato, il 26enne Vincenzo Scalia.
Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero le cause che avrebbero spinto i due gruppi criminali ad abbracciare le armi e far luce sul possibile movente di un agguato che ha gettato nel terrore il comune catanese di Librino. Un’autentica scena da far west nella quale erano coinvolte almeno 5 motociclette.
Non è escluso che quanto accaduto sia legato anche alla gestione del traffico di droga nella zona oppure dissidi di carattere personale.
Un regolamento di conti o un agguato: questi i due moventi più accreditati dalla Procura che sta lavorando per ricostruire ogni particolare dopo la sparatoria. Moto e persone per terra, tracce di sangue con la possibilità che qualcuno sia fuggito.
C’è il rischio che la sparatoria possa innescare reazioni cruente capaci di allungare la scia di sangue. Per questo le indagini sono anche una corsa contro il tempo, per disinnescare l’odio e le ritorsioni perché a Librino e non solo, il sangue chiama sangue.
In questo contesto matura il tributo alla memoria del 26enne che ha perso la vita in quella bolgia di spari da parte del neomelodico catanese:
“Riposa in pace vita mia
Non mi poteva arrivare notizia più brutta
Ancora non ci credo”
Si legge nel post pubblicato sulla pagina ufficiale di Niko Pandetta poco dopo l’agguato, con tanto di foto che ritrae il cantante neomelodico con il defunto Vincenzo Scalia.
E ancora, nelle ore successive, il cantante aggiunge: “Mi hai distrutto il cuore”.
Pandetta ha poi condiviso in anteprima uno stralcio del brano dedicato all’amico che ha perso la vita nella sparatoria di Librino.
Piuttosto espliciti i contenuti della canzone dal titolo “Vita sbagliata”: “Noi siamo figli ‘e sti strad e sti strad c’hann cundannat”, “ma nun turnass aret mai”.