Ammontano a circa 5,2 miliardi le erogazioni inviate dall’Agenzia delle Entrate ai titolari delle Partite Iva che ne hanno fatto richiesta. Il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio, spetta ai titolari di partita Iva, siano essi piccole imprese o lavoratori autonomi. Il contributo a fondo perduto, è commisurato alla diminuzione di fatturato subita a causa dell’emergenza coronavirus. L’Agenzia si è attivata per eseguire i bonifici in tempi stringatissimi, infatti le pratiche sono state evase in 10 giorni. La piattaforma telematica, gestita da Sogei (reparto informatico dell’Agenzia delle Entrate) le sta smaltendo, quindi, in 10 giorni lavorativi. Il termine per la presentazione delle domande è il 13 agosto.
I contributi a fondo perduto per le Partite Iva spettano ai contribuenti che nel 2019 hanno raggiunto un ammontare di ricavi e compensi non superiore a 5 milioni di euro. Altro requisito è l’aver avuto un ammontare di fatturato relativo al mese di aprile 2020, inferiore ai due terzi rispetto a quello conseguito nel mese di aprile 2019. Questi limiti non operano per chi ha iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019. Non opera neppure per chi ha il domicilio fiscale o la sede operativa in un Comune colpito da eventi calamitosi. Né opera per coloro che operano in luoghi in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza già dal 31 gennaio 2020. L’ammontare del contributo è calcolato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e i corrispettivi del mese di aprile 2019 e 2020.
Tuttavia, è stato stabilito un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per quelle giuridiche. Nella specie, la percentuale è pari al 20% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro. E’ del 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000 euro e fino a 1 milione di euro. Infine è del 10% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro. Altro aspetto importante è che il contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi ed alla formazione del valore della produzione netta ai fini dell’Irap. Alla luce di dette informazioni, i contributi a fondo perduto per le Partite Iva dovrebbero scatenare una corsa al loro conseguimento da parte dei soggetti titolati.