Una fragorosa sequenza di batterie di fuochi d’artificio esplosi in strada a notte fonda, nel cuore del Lotto O, il bunker del clan De Luca Bossa per festeggiare l’onomastico dell’ultima arrivata in famiglia: la figlia di Umberto, primogenito di Tonino ‘o sicco, boss ergastolano attualmente detenuto al 41 bis, autore del primo attentato stragista con autobomba in Campania.
Una performance pirotecnica che si è protratta per circa 5 minuti e che è stata ampiamente documentata anche sui social. Su facebook, amici e parenti del figlio del boss che negli anni ’90 ha seminato terrore e sangue lungo le strade del quartiere della periferia orientale di Napoli, hanno pubblicato video di auguri in cui riprendevano lo spettacolo pirotecnico in onore della neonata che ha visto la luce meno di un mese fa e alla quale è stato dato il nome della nonna materna.
Analogo copione a quello andato in scena all’arrivo della piccola nel quartier generale del clan De Luca Bossa all’inizio del mese di luglio. Anche in quella circostanza, la piccola fu accolta da una scosciante, pomposa e fragorosa sequenza di fuochi d’artificio, puntualmente immortalata sui social con vanto ed orgoglio da quella famiglia tornata in auge, dopo anni passati in sordina, grazie alle alleanze strategiche con “le pazzignane” del Rione De Gasperi di Ponticelli, i Minichini-Schisa, gli Aprea di Barra e i Rinaldi di San Giovanni a Teduccio.
Scarcerato a settembre del 2019, Umberto De Luca Bossa non ha perso tempo, mettendo al mondo una bambina, dopo il primogenito al quale ha dato il nome del padre, seppur continui a vivere da sorvegliato speciale, consapevole di avere i riflettori degli inquirenti costantemente puntati addosso. Plurimi gli arresti maturati nel corso dell’ultimo anno a carico di emissari del clan De Luca Bossa e che disegnano un mutato assetto organizzativo, proprio in seguito alla scarcerazione del primogenito di Tonino ‘o sicco, con il fratello di quest’ultimo più defilato rispetto al passato, proprio per cedere il posto alla nuova generazione che avanza.
Un’egemonia desiderata e sofferta quella del clan del Lotto O, soprattutto da Antonio De Luca Bossa che dietro le sbarre ha dovuto subire l’umiliazione di vivere una carcerazione da boss con il portafogli vuoto. La famiglia De Luca Bossa per ringalluzzire l’orgoglio del ras e del clan, nel momento di massima difficoltà del clan, sottomesso all’egemonia dei De Micco, organizzò anche una colletta, affinchè “o’ sicco” potesse restare aggrappato ad un barlume di dignità malavitosa.
Ben diverso lo scenario attuale, con imprenditori e commercianti taglieggiati dagli esattori del clan del Lotto O che di certo non lamenta problemi economici, anzi, in perfetto stile “camorra ponticellese” ostenta sprechi e sfarzo, anche e soprattutto lanciando espliciti segnali servendosi di rumorosi fuochi d’artificio, capaci di attirare l’attenzione di tutti, per intensità e durata.